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Dal Parco dell’Addolorata a Piazzale Rosselli il Comune deve decidersi

Con 175 mila euro assegnati al Distretto turistico il Comune avrebbe potuto destinarli al Parco dell’Addolorata restituendogli  bellezza e paesaggio ma soprattutto l’opportunità di utilizzare il teatro di pietra per rappresentazioni classiche. Se tutto questo incontra difficoltà, una amministrazione seria dovrebbe convocare i parlamentari agrigentini per concordare l’affidamento del Parco dell’Addolorata al Parco archeologico. Chiudere il Parco dell’Addolorata è anch’esso un gesto di bullismo peggio di quello perpetrato in questi anni dai vandali cittadini.

“Condivido e sottoscrivo il tuo punto di vista. L’erogazione di un contributo così importante dovrebbe  imporre una oculata visione dei reali bisogni di una città. L’amministrazione ha scelto la via più semplice quella di destinare importanti risorse al Distretto turistico penalizzando  un possibile investimento a favore del Parco dell’Addolorata. Se questa è la volontà dell’amministrazione, la stessa ha il dovere di destinare o meglio di cedere l’area dell’Addolorata all’Ente Parco archeologico. Con 175.000,00 euro si poteva avviare una campagna di recupero ambientale e paesaggistico del Parco della Addolorata dimostrando di amare la città e di essere coerenti con la proposta di Agrigento città della Cultura. Non è compito tuo o mio chiedere come saranno impiegati i soldi da parte del Distretto turistico.

Cresce lo spazio  “cimiteriale” dei Giusti e degli Eroi lungo la strada che porta al tempio della Concordia. Siamo sicuri che questa sia la soluzione appropriata per la promozione del sito?

“Oramai Agrigento dispone di tre cimiteri. due reali (Bonamorone e Piano Gatta) ed uno virtuale nel cuore della Valle dei templi, tra il tempio di Giunone e il tempio della Concordia. Un cimitero del tutto estraneo al contesto archeologico dove, di anno in anno, le croci degli eroi aumentano sempre di più. A questo punto nasce spontanea la domanda. Chi stabilisce il nome dell’uomo ritenuto giusto da incidere e collocare sulla nuda terra di Akragas? Non sarebbe più semplice indicare un altro luogo ? Magari a ridosso della croce che ricorda la venuta del Papa a Piano San Gregorio nel 1993. E’ così difficile accettare questa soluzione? Speriamo che qualcuno prenda in considerazione la nostra proposta. Ci limitiamo a dare una indicazione di assoluto rispetto della tipologia dei luoghi per non creare, lungo la strada, un’area cimiteriale piena di croci e con nomi prescelti da tante menti che non sono, probabilmente, quelle del Parco Archeologico”.

Le cronache sulle recenti elezioni fanno supporre speculazioni ed equivoci sul voto degli italiani all’estero.

“Una realtà surreale. Sono dell’avviso che sia  venuto il momento di  proporre l’abrogazione della legge. Abbiamo visto le storture, gli abusi  e gli accaparramenti di blocchi di schede. Se non si trova il sistema che assicuri certezza, segretezza, rispetto della legge, il voto espresso all’estero diventa una mina vagante o meglio una corsa al potere da parte di gruppi di interessi. Alla luce dei risultati, dei contributi offerti dagli eletti del passato, è preferibile chiudere questa opportunità agli italiani all’estero. E’ una legge che dimostra la sua imperfezione e la sua vulnerabilità”.

Il posteggio da ultimare  del piazzale Rosselli continua a preoccupare e si è appreso che sono falliti gli incontri tra comune e impresa. Ancora una eterna incompiuta?

“A questo punto bisogna trovare il punto di incontro tra gli opposti interessi. Il Comune ha il dovere di tutelare i suoi interessi, così come per l’impresa. Di fronte alla divergenza l’unica strada da percorrere è l’arbitrato. Chiudere la vicenda con lo scopo di venire in possesso subito di una struttura essenziale per la città. Ogni ulteriore ritardo va a svantaggio della comunità. Non conosciamo al momento i veri termini del contenzioso, tuttavia  è giusto andare fino in fondo per ottenere il risultato. più utile e vantaggioso”.