Quali e quanti poteri potranno avere i commissari delegati a decidere sugli impianti delle risorse energetiche (compreso i rigassificatori)?
“Attorno all’emergenza energetica si nascondono interessi economici dei poteri forti. Da vent’anni non sono riusciti a distruggere il paesaggio grazie alle leggi vigenti. Ora ho la vaga impressione che qualcuno abbia dettato il contenuto per dare ampi poteri ai commissari. In Italia tutto è possibile. Tutto è cominciato all’indomani della fine della prima repubblica dove i poteri forti si sono impadroniti dei gioielli dello Stato. Si sono impadroniti di aziende, di autostrade, di servizi, con il consenso delle forze politiche attigue ai poteri forti. Con i commissari qualcuno pensa di potere fare i propri profitti in danno del paesaggio e dei beni monumentali della nostra terra, evitando i pareri della Capitaneria di porto, della Soprintendenza, delle leggi, nel nome del santo rigassificatore. L’Italia per sua fortuna ha i suoi anticorpi per contrastare l’opera dei nuovi barbari. Comunque staremo a vedere”.
Si ritorna alle elezioni comunali e si ritorna anche al vecchio andazzo delle liste civiche. Solitamente accade che i consiglieri eletti non abbiano più alcun riferimento con le liste soprattutto dopo la non elezione del sindaco di riferimento. Il loro ruolo diventa “il battitore libero”, secondo convenienza. Sarebbe questa la democrazia?
“La proliferazione delle liste civiche a sostegno dei candidati a sindaco uccide la politica dei partiti e crea un profondo disagio alla rappresentanza dei partiti. Gli eletti delle liste civiche all’indomani della proclamazione si muovono in piena libertà non avendo più alle spalle la lista di appartenenza. Le liste civiche nascono e muoiono nell’arco di una campagna elettorale. Occorre che il legislatore predisponga norme di attuazione nel senso di regolamentare la materia, ovvero con l’obbligo di costituire il movimento con le stesse regole che riguardano i partiti. La cosa più importante è quella di rivedere la legge che riguarda l’elezione diretta dei sindaci per mettere fine alla campagna di clientelismo che ruota nella formazione delle liste civiche”.
La legge 111 del 1971 che indica la realizzazione di un aeroporto in provincia agrigentina, per chi governa è carta straccia. Migliore sorte toccò a Rimini e Firenze che rientravano nella stessa legge. E i risultati si vedono.
“L’art. 4 della legge 24 febbraio 1971 n.111 “Costruzione dei nuovi aeroporti di Firenze, Napoli e della Sicilia sud-occidentale”. Da quella data attorno alla fascia centro-meridionale della Sicilia sono state individuate diverse località della nostra provincia ( Misilina, Piano Romano Licata, Cannatello Agrigento, San Benedetto Aragona, Racalmuto Noce, Piano Aragona) con relativi progetti di fattibilità con costi che hanno superato diversi milioni di euro. Ministero, Regione, Provincia, Camera di Commercio, nel gioco degli specchi hanno solo recitato a soggetto. La legge non è stata mai applicata con gravi danni all’economia agrigentina. Eppure, dati alla mano, la nostra Valle dei Templi con il suo patrimonio archeologico monumentale nell’ultimo anno ha registrato la presenza di un milione di visitatori. Con la struttura aeroportuale tutto il territorio della provincia potrà registrare il doppio delle presenze attraverso i voli charter con i Paesi del Nord Europa. Purtroppo la legge 111/1971 per Agrigento è solo carta straccia”.
Visto che il comune di Agrigento non riesce a controllare e sostenere il Parco dell’Addolorata, dovrebbe prendere contatti con l’Inda di Siracusa le cui manifestazioni classiche potrebbero essere ospitate nell’anfiteatro del Parco finora inutilizzato e costato centinaia di milioni anche per manutenzioni risultate inutili. :
“Un accordo con l’Inda (Istituto Nazionale del dramma antico) faciliterebbe l’avvio di una stagione estiva importante con presenze turistiche considerevoli. Il Comune di Agrigento, l’Ente parco archeologico, e l’Inda potrebbero avviare una collaborazione per la realizzazione delle rappresentazioni classiche nel grande anfiteatro presente nel Parco dell’Addolorata e mai utilizzato. Ci vuole spirito di servizio e tanta buona volontà per fare di Agrigento un luogo d’incontro sul piano del richiamo artistico teatrale con autori dell’antica Grecia”.