RISERVATO ABBONATI

Assessori dimessi, parlamentari rigassificati e lobbisti con “un sacco di soldi”

In principio e a pochi mesi dalle elezioni fu Forza Italia ad allontanarsi dalla Giunta Micciche. Oggi a distanza di una settimana due assessori, Francesco Picarella e Roberta Lala si dimettono. Come pensare di questa debacle?

“Domanda politica pertinente. La realtà è una sola ed è quella del venir meno della coesione operativa e funzionale. Picarella si è dimesso ma non ha esplicitato alcun commento sulle sue dimissioni. Di tutt’altra natura sono le dimissioni di Roberta Lala, un’amministratrice solerte che ha sempre creduto nella sua missione, ben sapendo delle difficoltà economiche e finanziarie del Comune. Seppur priva di risorse il suo assessorato ha dato risposte molto interessanti. Questo suo impegno non ha trovato sufficiente convergenza sul piano delle risorse che con garbo chiedeva agli uffici, alla Giunta e al Sindaco in particolare. Chiedeva di inserire in bilancio delle somme da destinare e finanziare specifici progetti di sua competenza. La sordità politica è prevalsa magari privilegiando altri settori. E così con determinazione ha rassegnato le dimissioni. E dire che tra tutti gli amministratori era quella più vicina alla comunità agrigentina. A mio modo di pensare Roberta Lala non era sopportata in quanto  era una donna libera e decisa. Insomma dietro di lei non c’era un potente politico di turno magari al pari di tanti altri”.

Il posteggio adiacente la stazione di Agrigento Bassa dovrebbe essere rimodulato con strisce bianche onde evitare il caos del traffico. Oggi per percorrere quel  centinaio di metri che va dallo spedizioniere Zambuto a via Mattarella, si può impiegare anche mezz’ora se si incappa negli orari più critici.

“La stradella che immette alla Stazione bassa è invasa da centinaia di macchine lasciate in deposito dai tantissimi pendolari che lasciano le proprie auto per prendere il treno e  recarsi a Palermo o Catania, Enna Caltanissetta. L’attuale segnaletica stradale non facilita il transito degli automobilisti che si recano sin dalla prima ora a portare pacchi alla ditta Zambuto. Ebbene in certe ore della giornata per fare duecento metri si impiega circa mezz’ora con grave nocumento per lo stesso traffico cittadino. Occorre soltanto rivedere al meglio le aree destinate a posteggio”.

Possibile che un concerto di Achille Lauro dia titolarità di cultura ad una città che aspira a questo titolo e che continua a regredire nella qualità della vita in maniera così inarrestabile secondo recenti dati?

“Solo i creduloni possono credere che un concerto di fine anno abbia la forza dirompente di incidere profondamente sulle legittime aspirazioni degli organizzatori. La cultura è cosa diversa dall’intrattenimento festaiolo. Vi sono cose più urgenti da fare per risalire la china della città che da sempre detiene gli ultimi posti relativi alla qualità della vita. Pulizia delle strade, posteggi, verde pubblico attrezzato, trasporti, servizi comunali efficienti ecc. ecc. Le chiusure di questi giorni da parte di due importanti librerie (La Mondadori di Via Atenea e la Deleo di via XXV Aprile) ci dicono una sola cosa che gli agrigentini non leggono e non comprano libri. Ma li troveremo tutti allo spettacolo di Achille Lauro. Questa non è cultura., anche se qualcuno si illude di avere imboccato la giusta strada per essere al centro dell’universo”.

Alla manifestazione indetta dal comitato Confimpresa  presso la Camera di commercio di Agrigento sarà dibattuta la eventualità del rigassificatore a Porto Empedocle. Siamo ancora costretti a difendere un patrimonio dell’Unesco dall’accanimento dei poteri cosiddetti forti che vogliono dribblare perfino  tutta una serie di leggi. Dovremo appellarci al presidente Mattarella?

Speriamo bene. Bisogna sostenere il comitato che conduce una battaglia di civiltà contro lo strapotere di potentissime lobby che vogliono lucrare ingenti guadagni nel nome del Rigassificatore e distruggere la bellezza del paesaggio della Valle dei Templi, dei luoghi pirandelliani, della costa del mito, della Scala dei Turchi, della Villa Romana. Il danno contro l’industria del pesce sarà grandissimo. Siamo preoccupati che per fare vincere le lobby schiacceranno le leggi di tutela, i regolamenti, le disposizioni della legge Seveso. Ma soprattutto viene colpita l’area archeologica ritenuta dall’Unesco patrimonio culturale dell’umanità. Troppo denaro sarà posto in gioco e questo sarà un elemento primario per questo accanimento contro la nostra terra. E non è un caso che in atto circoli troppo denaro dentro le mura del Parlamento Europeo, e tutto questo ci lascia da pensare”.