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Agrigento ritrova una testa, ma è quella di Athena

Il ritrovamento della testa di Athena ha messo in discussione l’attribuzione del tempio di Giunone. Gli agrigentini e il mondo accademico attendono risposte chiarificatrici.

“Il ritrovamento della testa di Athena nell’area circostante il tempio di Giunone, non legittima sul piano scientifico e archeologico la titolarità a favore di Athena. Le supposizioni che vengono avanzate per il momento dalla stampa non sono suffragate dai pareri degli archeologi. Quindi conviene aspettare per non creare confusione o meglio attestazioni come è avvenuto per il cosiddetto teatro greco a valle del quartiere ellenistico romano. Per questo una certa prudenza è d’obbligo”.

Mentre in tutti gli ospedali del nord è severamente proibita la presenza notturna dei parenti, in Sicilia è diventata una prassi diffusa soprattutto per la mancanza di personale infermieristico.

È una vecchia abitudine dei meridionali assicurare vicinanza affettiva ai propri cari ricoverati negli ospedali specie durante le notti. Chi non può assicurare alcuna assistenza notturna per motivi vari e familiari, ricorrono a persone esterne che dietro compenso prestano assistenza notturna. Nel nord è severamente proibito, dalle nostre parti si chiude probabilmente un occhio per motivi diversi, primo fra tutti l’insufficienza in alcuni reparti di personale sanitario. In altri casi la presenza di persone  esterne fa comodo al personale del reparto che eviterebbe così di intervenire a favore del richiesto intervento a favore dell’ammalato specie durante le ore notturne. Allora bisogna rompere questa tradizione nel senso che gli ammalati dentro gli ospedali sono al sicuro e in buone mani e che la presenza dei parenti specie nelle ore notturne non modificano lo stato di salute dei propri cari”.

La provincia di Agrigento avrà finalmente una rappresentanza di governo che possa dare risposte alla necessità di infrastrutture?

“Lo spero tanto. Quello che manca è purtroppo la volontà operativa comune di raggiungere l’obiettivo. Da anni assistiamo ad un vago interesse per la cosa pubblica. Di contro il parlamentare interviene per soluzioni favorevoli alla sua posizione. Questo comportamento ci fa ricordare una massima del  deputato pugliese Formica che diceva “il convento è povero e i frati stanno tutti bene”. Speriamo che questa nuova legislatura possa cambiare l’andazzo delle cose e consenta ai parlamentari di rimboccarsi le maniche nell’esclusivo interesse delle popolazioni”.

Proliferano le premiazioni come momento di visibilità. Poi nel corso dell’anno queste associazioni promotrici non fanno altro per la promozione del territorio. Quindi premi che “ballano” un solo giorno e gratificati da padrini politici. Bisognerebbe chiedere principalmente all’assessorato Turismo l’elenco dei beneficiari.

“È vero. Molte associazioni non producono attività culturali durante l’anno. Il loro interesse è circoscritto all’evento premio per tante buone ragioni che sono sotto gli occhi di tutti. La visibilità la fa da padrone specie se è collegata con la politica regionale, foriera di finanziamenti. Molti dei premi sono esplosi in forma ripetitiva con quelli già esistenti da tanto tempo. Non riscontriamo alcuna originalità se non quella di veicolare i soliti nomi da un premio all’altro. Quello che manca è la novità e l’originalità della proposta e soprattutto il senso della innovazione che possa essere volano per la promozione del territorio. Negli ultimi anni sono nati ad Agrigento e in provincia tantissimi premi del tipo copia e in colla. Bisogna adoperarsi per trovare nuove idee e nuove proposte culturali e tutto questo nell’esclusivo interesse del nostro territorio”.

Può il Distretto turistico farsi carico del recupero del premio cinema narrativa Efebo d’oro trasferito a Palermo sol perché il presidente pro tempore era palermitano?

“Il distretto turistico probabilmente ha anche compiti statutari in ordine alla promozione del territorio attraverso manifestazioni culturali di grande richiamo turistico. Occorre  recuperare le manifestazioni che sono in trasferta come l’Efebo d’oro e Il convegno pirandelliano. Due eventi importanti che  purtroppo sono stati vittime di una certa politica che non privilegia la qualità degli eventi. Nessuna delle due manifestazioni risulta inserita nella famosa tabella H della Regione. Invece vi troviamo un  lungo elenco di feste, sagre, premi, avvenimenti di ogni tipo dietro ai quali si muovono i politici di riferimento. Ci auguriamo che il Distretto turistico si faccia carico dei due avvenimenti citati.: La città ha assoluto bisogno di sapere i motivi del loro obbligato trasferimento in luoghi che non hanno lo stesso riscontro storico come noi lo abbiamo  con Pirandello e con l’Efebo”.