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Ci  vorrà l’olio di ricino per convincere gli italiani a inviare armi all’Ucraina?

Per le risse in movida il sindaco di Agrigento si è detto esterrefatto e ha fatto appello alle famiglie. Avrebbe fatto ancora meglio se si fosse chiesto dov’è la scuola e soprattutto dov’è la politica con i suoi esempi.

“Le risse sono da condannare assolutamente. Sono il prodotto di una gioventù che nel nome dell’effimero momento del tempo libero credono di essere al centro della massima attenzione. Un modo irrazionale di trascorrere la serata tra amici. L’incoscienza sovrasta la ragione creando una conflittualità inusuale con un finale di lotta e di devastazione. Scontri tra bande senza una ragione, con esiti a volte tragici con il dovere ricorrere al pronto soccorso. Un fenomeno per la nostra città allarmante ed inusuale che ha persino coinvolto l’ordine pubblico e la sicurezza con richiami alle famiglie e alla comunità . La civile convivenza deve partire dall’educazione familiare e dal ruolo educativo della scuola. Non è più tollerabile assistere a scene di guerriglia durante la movida agrigentina. Occorre mettere fine a questa turbolenza giovanile attraverso il richiamo alla responsabilità”.

È stato lanciato l’allarme per lo sbriciolarsi  del  teatro greco di Siracusa, qui ad Agrigento che decisioni sono state prese per tutelare il silenzio nella Valle dei templi  insidiato, come hanno fatto notare i turisti, dai rumorosi  concerti nella discutibile Piana di san Gregorio che ha introdotto lo stile luna park in una Valle che richiede ben altra interpretazione?

“Fanno bene a preoccuparsi dello stato di salute del teatro aretuseo. Una struttura storica che ha bisogno di reale manutenzione. Quel che conta è la tutela e la promozione del sito. La nostra Valle non è un luogo come un altro, in quanto è un museo a cielo aperto dove albergano opere d’arte uniche al mondo che meritano tutela e rispetto. Lo dicono i turisti che auspicano e lanciano il messaggio del silenzio e di sottrarre i templi agli spettacoli rumorosi che oltretutto creano forti problemi alla viabilità. Bisogna preservare la Valle dai rumori. Occorre bandire dall’uso improprio le zone limitrofe ai templi per spettacoli musicali o teatrali. Si tratta di una posizione di civiltà e di buon senso contro i mercanti del tempio”.

E’ cambiato qualcosa tra le file del Pd agrigentino dopo l’esito congressuale che ha designato Bonaccini? Designazione di apparato, a quanto si è appreso, sempre votato all’autoreferenzialità che tanti guasti ha prodotto.

“Il risultato dei voti conferma la rappresentazione del partito. Escludendo i due candidati di bandiera Cuperlo e la De Michele, la sfida è tutta circoscritta tra i due massimi  candidati Bonaccini e la Schlein in quanto sostenuti dagli storici apparati del partito. La contrapposizione nei circoli più che sulle tesi avveniva in forza dell’indicazione del  deputato di riferimento o del sindaco in carica. Da qui i risultati nei vari circoli. Alla fine i due maggiori contendenti governeranno il partito. Del resto si conoscono avendo governato assieme la regione Emilia Romagna. Uno farà il segretario e l’altro il presidente o il vice. Tutto è possibile. Le altre due candidature avranno di sicuro un ruolo da svolgere all’interno del partito. Le divisioni in questo particolare momento non servono al Pd, semmai serve una forte ripresa politica e una vicinanza strategica con i militanti e con la gente”.

Silenzio tombale e nessuna risposta per alcune problematiche decennali della città come il completamento del parcheggio di piazzale Rosselli, il Parco dell’Addolorata cui recentemente si è aggiunto il vuoto di assessorati nella  Giunta Miccichè.

“I problemi che sono stati evidenziati meritano grande considerazione politica da parte dell’Amministrazione. Sono problemi più volte portati all’attenzione del Consiglio comunale e dell’opinione pubblica. Quello che al momento non si comprende, come possa andare avanti il sindaco senza i nuovi assessori da nominare. La politica della maggioranza è incomprensibile. Al riguardo è interesse del sindaco nominare i nuovi assessori per il bene della città, per affrontare i gravosi problemi. Il non avere agito e provveduto ancora costituisce una palese assunzione di responsabilità politica nei riguardi dei cittadini”.

La premier Meloni dice che il problema Ucraina bisogna farlo capire agli italiani. Visto che gli italici sono in maggioranza contro l’invio di armi, che fa, ricorre all’olio di ricino degli anni venti?

“Da forza di opposizione, il partito della Meloni è stato coerente nel sostenere la causa dell’Ucraina. Ora da forza di governo esprime totale solidarietà all’Ucraina assicurando solo armi di difesa. Al pari degli altri Stati europei e della maggioranza dei partiti presenti in Parlamento l’Italia continua a mantenere una posizione chiara a sostegno del popolo ucraino, vittima dell’aggressione russa. Oggi vengono in contrapposizione alla originaria decisione del governo italiano quelle forze che nel passato si sono riconosciute nell’azione del vecchio amico Putin, con discorsi un po’ di parte. Intanto gli armamenti sono per la difesa del territorio ucraino e non calibrati per portare la guerra sul suolo russo. Purtroppo, senza un ancoraggio della diplomazia verso la pace, cresce il numero delle persone che comincia a stancarsi della guerra e di quel che comporta sul piano dei conti. Bisogna che l’aggressore e l’aggredito trovino il punto d’incontro per sedersi ad un tavolo per la pace. Questo dovrebbe essere l’augurio di tutti”.