Categories: PRIMO PIANORavanusa

Strage di Ravanusa, D’Angelo scrive al Presidente Draghi: “è tempo di fatti concreti”

E’ passato già un mese dalla strage di Ravanusa, troppo vivo è il ricordo di quelle decime vittime rimaste sotto le macerie in via Trilussa. Dieci i nomi da ricordare, Giuseppe Carmina, Calogero Carmina, Pietro Carmina, Carmela Scibetta, Calogera Gioacchina Minacori, Selene Pagliarello (incinta al nono mese del piccolo Samuele), Giuseppe Carmina, Angelo Carmina ed Enza Zagarrio.

Questa vicenda ha segnato per sempre la storia di Ravanusa e suscitato
grande emozione e solidarietà in tutto il Paese.”Adesso è il tempo di pensare a restituire ai miei concittadini, provati da questi eventi, la serenità e la forza di andare avanti. In primis la dignità di potere avere una casa dove vivere e crescere i loro figli
“. Scrive cosi il Sindaco Carmelo D’Angelo in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Draghi. “Sono certo, signor Presidente, continua il sindaco D’Angelo, che il Suo Governo darà ulteriore prova di sensibilità e di concretezza ed assumerà tutti quei provvedimenti utili a trasformare le nostre speranze e le nostre aspettative in fatti concreti.” Nella lettera il primo cittadino ha voluto ringraziare il presidente Draghi per il tempestivo aiuto nelle ore immediatamente successive al crollo e per la vicinanza delle Istituzioni
testimoniata, tra l’altro, dall’intervento del Capo della Protezione
Civile, ing. Fabrizio Curcio, nel luogo della deflagrazione, e dalla
presenza del signor Ministro delle Infrastrutture e delle mobilità
sostenibili, Prof. Enrico Giovannini, ai funerali delle vittime. Mi permetta, Signor Presidente, di ringraziare, con il cuore gonfio di
emozione, l’Arma dei Carabinieri ed il Corpo dei Vigili del Fuoco per
l’impegno, il coraggio, la temerarietà, la dedizione e lo spirito di
servizio mostrati nella ricerca dei dispersi. Ringrazio, ancora, la Protezione Civile, S.E. il Prefetto di Agrigento, il Sig. Questore con la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, la Polizia Locale, i Sindaci, il personale medico, gli infermieri, gli psicologi, e tutte quelle persone che hanno prestato un immediato soccorso e che hanno dato lustro ad una intera nazione. Il ricordo del Capo dello Stato della tragedia di Ravanusa, nel suo ultimo discorso di fine anno,
ha commosso l’intera comunità, ma, allo stesso tempo, ha lasciato un segno tangibile di speranza a tutti noi e, in particolare, ai giovani.