Agrigento

Scoppia il “caso” Mandorlo in Fiore, funzionario comunale denuncia poca trasparenza 

Una funzionaria del Suap, Carola Narbone, denuncia poca trasparenze nell’ambito dell’organizzazione della Fiera del Mandorlo in Fiore

Pubblicato 2 ore fa

A pochi giorni dall’inizio della Sagra del Mandorlo in Fiore monta il “caso” sulla gestione degli spazi per lo Street Food e le casette espositive ad Agrigento.  Una funzionaria del Suap, Carola Narbone, con una lettera indirizzata al sindaco, al segretario generale e al consiglio comunale, denuncia poca trasparenze nell’ambito dell’organizzazione della Fiera del Mandorlo in Fiore. Ecco il testo integrale della lettera. 

LA LETTERA INTEGRALE

Il Mandorlo in Fiore prevede anche l’allestimento della Fiera così come esattamente si è verificato l’anno scorso, con casette che da Piazza Marconi raggiungevano il Viale della Vittoria e Villa Bonfiglio. La sottoscritta Carola Narbone, Funzionaria del SUAP, ha anche quest’anno preparato gli atti per l’organizzazione della medesima manifestazione. L’avviso pubblico per la partecipazione e la sua integrazione, sono stati pubblicati e il termine ultimo per la presentazione delle domande è scaduto in data 24 gennaio 2025. In data 22 gennaio 2025, tra le altre, è pervenuta una proposta per l’allestimento dello street food in Piazza Marconi a nome “A Putia srl”. Nel rispetto delle prassi consolidate, la proposta è stata stampata e, alla presenza di vari signori facenti parte del “Gruppo Sagra”, la consegno ad un collaboratore di quest’ultimo, il sig. Nocera, che si occupa della grafica e pubblicità dell’evento. Contemporaneamente, il Coordinatore del Mandorlo, Dott. Carmelo Cantone, mi chiede di inoltrarla via email ad un’altra componente del Gruppo Sagra, tale Dott.ssa Zegretti, alla presenza della ditta proponente il progetto. Al primo soggetto consegno il fascicolo spontaneamente, in assoluta buona fede ed alla presenza di tante persone; alla seconda, invece, mi viene detto di trasmetterlo. In data 23 gennaio, la ditta “A Putia”, titolare della proposta, comunica che il grafico/pubblicitario ha con certezza consegnato o fatto vedere il loro progetto alla ditta concorrente “Sakura”, affinché si adeguasse. Questo episodio configura un potenziale pregiudizio alla parità di trattamento tra i soggetti partecipanti e solleva dubbi sulla regolarità dell’iter amministrativo. Pur avendo operato con trasparenza e senza alcuna intenzione dolosa, decido ugualmente, sentendomi responsabile del mio gesto, di inviare una mail al Coordinatore del Mandorlo rassegnando la mia attività all’interno del Gruppo Sagra per evitare qualunque strumentalizzazione e inoltro la stessa al Consiglio Comunale. Tuttavia, nel corso di una riunione tenutasi sempre il 23 gennaio, alle ore 19 presso l’Ufficio posto al secondo piano di Palazzo di Città, alla presenza della ditta proponente e del collaboratore pubblicitario, mi è stato comunicato, dal Coordinatore del Mandorlo, senza alcuna base oggettiva e con tono perentorio, il mio allontanamento dal Gruppo Sagra, ordinandomi di non mettere più piede in quella stanza. Nulla sulla circostanza di aver trasmesso via mail lo stesso progetto corredato peraltro di dati sensibili ad un’altra componente del gruppo, perché invece richiestomi di farlo. L’indomani, ricevo una telefonata da un fidato collaboratore del Coordinatore del Mandorlo (sempre facente parte del Gruppo Sagra) che mi “consigliava” di non parlare mai più dell’accaduto. Da quel momento inizia una serie di attacchi mirati a screditare la mia professionalità con affermazioni infondate diffuse sia all’interno degli uffici comunali che tra gli operatori economici coinvolti nella manifestazione, rafforzando un clima ostile nei miei confronti e isolandomi progressivamente. La gestione della Fiera e delle domande di partecipazione è stata immediatamente trasferita verbalmente dal Coordinatore del Mandorlo ad un altro dipendente dell’Ufficio SUAP. Tant’è che già in data 25 gennaio, il Coordinatore ha convocato tutte le ditte partecipanti, dichiarando che a occuparsi delle assegnazioni non sarei stata più io. In data 3 febbraio 2025, vengo convocata dalla Prima Commissione Consiliare per chiarimenti. Nei giorni successivi, vengo avvisata solo 20 minuti prima di una riunione sulla Fiera, senza possibilità di intervenire, ma solo di subire accuse da alcuni partecipanti. Il Coordinatore del Mandorlo ha diffuso la falsa notizia che sarebbe in corso una “denuncia nei miei confronti”, letta a qualcuno dell’Ufficio SUAP e riferita ad ogni ditta che si presentava davanti a lui. Fermo restando che la graduatoria degli ammessi e dei non ammessi non è stata stilata né firmata da me, preciso con la massima certezza che non si tratta di una denuncia, bensì di una semplice mail inviata da una delle ditte partecipanti alla Fiera in cui si lamentavano problemi nell’assegnazione degli spazi. Mi è stato riferito che il Coordinatore del Mandorlo sia andato a riportare l’accaduto agli Onorevoli Riccardo Gallo e Roberto Di Mauro, oltre che al Sindaco, Vice Sindaco e a tutto il Gruppo Sagra, screditandomi e imponendo una regola chiara: o con lui o contro di lui. Tant’è che da quel momento nessuno del Gruppo Sagra mi ha più contattata. Se fossi stata “segnalata” politicamente, il Coordinatore non avrebbe mai osato allontanarmi, trasferire i fascicoli ad altri dipendenti o screditarmi.  Di quale accaduto stiamo parlando? Del fatto che un collaboratore ha consegnato la proposta della ditta “A Putia” alla ditta concorrente? Del fatto che mi è stato chiesto di trasmettere via mail lo stesso progetto ad un’altra componente del Gruppo Sagra? O del fatto che ho cercato di gestire in maniera equa e trasparente la Fiera, senza interferenze politiche? L’anno scorso, ho gestito il tutto senza alcuna interferenza e per la prima volta ho previsto casette anche sul lato sud del Viale della Vittoria e la ZTL tutti i pomeriggi, ottenendo un grande successo. Quest’anno, invece, favoritismi e manovre politiche hanno preso il sopravvento. Ma non permetto che si screditi la mia professionalità o si strumentalizzi l’accaduto per infangare il mio nome. Gli Organi in indirizzo sono tenuti ad adottare tutti i provvedimenti utili per difendere la mia posizione.

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