Il Tribunale del Riesame, a circa un mese dal loro arresto, ha confermato le misure cautelari nei confronti della famiglia romena accusata dell’assassinio a colpi di zappa dell’agricoltore, e connazionale, Pinau Constantin, ucciso a Naro lo scorso 8 luglio.
I giudici hanno confermato la misura cautelare in carcere nei confronti di Vasile Lupascu, 44 anni. Arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, invece, per la moglie Anisoara Lupascu, 39 anni, e per il figlio della coppia, Vladut Vasile Lupascu, 18 anni. Nei confronti della donna cade l’accusa di tentato omicidio che dovrà rispondere di lesioni aggravate.
La riscostruzione dell’omicidio da parte dei carabinieri
Dopo le fulminee indagini che la scorsa settimana hanno portato i Carabinieri di Agrigento a far scattare le manette ai polsi di un anziano che aveva poco prima ucciso un suo coetaneo a Favara, questa mattina i Carabinieri di Naro, con l’ausilio di quelli della Compagnia di Licata e dei colleghi di Caltanissetta, hanno risolto un altro gravissimo omicidio.
Erano circa le 7 del mattino, quando è giunta al “112” la segnalazione di una grave lite fra più persone in pieno centro a Naro.
Giunti immediatamente sul posto con numerose pattuglie, i Carabinieri della locale stazione e del Nucleo operativo della Compagnia di Licata, si sono subito resi conto di trovarsi davanti alla scena di un efferato crimine. Bastoni e armi da taglio, sangue ovunque. Questa la scena alla quale si sono trovati davanti gli specialisti della Sezione rilievi del Reparto operativo del comando provinciale, subito accorsi sul posto per i rilievi del caso.
La vittima, Constantin Pinau, agricoltore, 37 enne, romeno, con una grossa ferita alla testa, provocata da un violento colpo infertogli con un corpo contundente, è stato subito portato all’ospedale di Canicattì, dove è deceduto nella mattinata.
I rilievi eseguiti sul luogo del delitto dai militari del Reparto operativo hanno subito consentito di trovare tracce importanti e varie macchie di sangue. I Carabinieri, dopo aver identificato la vittima, hanno in breve tempo ricostruito il suo passato, sentendo parenti, amici e familiari, appurando che recentemente l’agricoltore romeno aveva avuto dei dissapori con un connazionale 44 enne, domiciliato a Naro.
A quel punto, in tutta la provincia, è scattata una vera e propria caccia all’uomo, con posti di blocco lungo le principali arterie stradali, che hanno letteralmente blindato la provincia di Agrigento, fino ad estendere il filtraggio nelle altre province confinanti. Nel corso delle incessanti ricerche, l’autore del delitto è stato intercettato nei pressi dell’ospedale di Caltanissetta, dove i Carabinieri lo hanno bloccato mentre era in compagnia del figlio.
L’uomo, identificato in Vasile Lupascu, bracciante agricolo, 44 enne, è stato subito condotto in caserma assieme al figlio 18 enne, per essere ascoltato dagli inquirenti. Il sospettato ed anche il figlio, da un più approfondito esame, sono risultati avere tracce di sangue sui loro vestiti, subito sequestrati dai Carabinieri. I militari dell’Arma, inoltre, hanno successivamente effettuato un’ispezione nel parcheggio dell’ospedale di Caltanissetta, scovando l’auto in uso al figlio di Vasile Lupascu e nel corso dell’immediata perquisizione dell’auto, è saltata fuori una grossa spranga ancora intrisa di sangue, subito sequestrata. A distanza di solo tre ore dall’omicidio, sulla base degli elementi di prova acquisiti durante la fulminea indagine e dopo aver ascoltato alcuni testimoni, i Carabinieri hanno stretto le manette ai polsi del 44 enne Vasile Lupascu, del figlio 18 enne e della moglie 38 enne del Lupascu, con l’accusa di omicidio volontario in concorso, accertando che i tre si erano appostati insieme, vicino l’abitazione di Constantin Pinau, aggredendolo congiuntamente e provocando ferite ad un braccio anche alla moglie della vittima. Per i tre arrestati, si sono subito aperte le porte del carcere, su disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento.
Resta, in parte, ancora da chiarire, il movente del violento e grave delitto, scaturito verosimilmente da vecchi rancori fra i due nuclei familiari.