“Nonostante LAV avesse individuato una sistemazione per le capre di Porto Empedocle, infatti, e prontamente scritto al Sindaco per proporre l’alternativa ai piani di cattura e uccisione degli animali, il Sindaco non aveva revocato i provvedimenti di cattura e di uccisione delle capre, emanati dal 16 novembre 2024, né aveva più risposto alla nostra lettera. Per questo motivo insieme alla Lega Nazionale del Cane ci siamo mossi con un ricorso”, dichiara Bianca Boldrini, responsabile area animali negli allevamenti LAV.
Oltre ad aver tempestivamente accolto il ricorso presentato dalle associazioni, con immediata fissazione d’udienza al prossimo 13 febbraio, il TAR ha inoltre disposto un incombente istruttorio a carico del Comune e della Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, chiedendo di fornire prove e chiarimenti, fra cui una relazione illustrativa sui fatti e una documentazione sia sul numero di animali fino ad ora catturati e uccisi, sia su quelli ancora da catturare, sia sull’individuazione di eventuali soluzioni alternative all’uccisione.
“L’alternativa c’è e va perseguita, per il bene degli animali, ma anche del territorio” concludono le associazioni.
LAV e LNDC Animal Protection continueranno con forza a contrastare tale progetto di cattura e di uccisione di capre libere sul territorio, che, come tutti i progetti di eradicazione di animali, solleva gravi interrogativi sulle modalità di intervento adottate e sulla conformità alle leggi che tutelano il benessere animale.