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Ottantadue caschi da lavoro acquistati dal Comune di Sant’Angelo Muxaro: l’ira dell’opposizione

Il gruppo consiliare di opposizione “uniti per un progetto comune” del Comune di Sant’Angelo Muxaro ha diffuso una nota in cui chiede precisi chiarimenti al Sindaco e alla Giunta Comunale in merito all’acquistro di servizi e forniture inerenti “funzionamento servizi di sicurezza pubblica e forniture dispositivi di sicurezza”, di cui all’interno l’acquisto di n° 82 caschi da cantiere” così come specificato nella determina di liquidazione n° 401 del 22/08/2023.

Quello che non è chiaro al gruppo politico di opposizione è perchè acquistare proprio ottantadue caschi e negli ultimi giorni sia a mezzo social che tramite richieste indirizzate ufficialmente al Sindaco hanno cercato di chiarire la vicenda che assume tutti i criteri di una poco utile necessità per il Comune. Di contro, la risposta dell’amministrazione non ha tardato ad arrivare: “

“L’acquisto di n° 82 caschi è stato necessario per coprire il fabbisogno del personale dell’edificio
comunale in caso di calamità naturale con capienza massima all’interno della struttura, in cui per
capienza massima si intende n° 39 dipendenti comunali e l’intero organo politico-amministrativo al
completo per un totale di n° 54 persone. Gli ulteriori n° 30 caschi saranno dati in dotazione
all’istituendo Gruppo Comunale di Protezione Civile sia per i volontari in caso di necessita da
distribuire alla cittadinanza interessata”.

Una risposta che il gruppo consiliare di opposizione “uniti per un progetto comune” ha definito “Ridicola. Senza testa nè coda” ritenendo che l’acquisto di n° 30 caschi che saranno dati in dotazione all’istituendo Gruppo Comunale di Protezione Civile sia per i volontari in caso di necessita da distribuire alla cittadinanza interessata, oppure ai tecnici comunali per eventuali sopralluoghi esterni in caso di calamità sia giusto e doveroso., ma che la motivazione e la giustificazione per l’acquisto di ulteriori 50 caschi per coprire il fabbisogno del personale dell’edificio comunale in caso di calamità naturale con capienza massima all’interno della struttura, in cui per capienza massima si intende n° 39 dipendenti comunali e
l’intero organo politico-amministrativo è una risposta “RIDICOLA SENZA TESTA NE CODA” e
priva di ogni logica di sicurezza all’interno dei luoghi di lavori della pubblica amministrazione.
Vogliamo ricordarvi che l’unica prevenzione attuale a norma di legge per la sicurezza nei luoghi di
lavoro nella pubblica amministrazione è quella di istituire obbligatoriamente ogni anno corsi di
formazione/informazione di primo soccorso e di evacuazione in caso di incendi o terremoti, non
sicuramente di acquistare e fornire dei caschi da cantiere gli impiegati pubblici.
Ma veramente pensate che se per disgrazia succede una calamità dentro un posto di lavoro il
personale invece di scappare (come istruito da corsi) dovrà cercare il dipendente che tiene le chiavi
del magazzino dove sono custoditi i caschi ?… vi rendete conto dell’assurdità della vostra risposta ?
Sinceramente non ci risulta che nessun’altra amministrazione pubblica (ad di fuori del nostro
comune) che siano “ASP, INPS, INAIL, CATASTO, SCUOLA, BIBLIOTECHE, MUSEI,” ecc.. ecc.. abbiano fornito i loro dipendenti a scopo “preventivo” di caschi da cantiere, con questa vostra “ridicola” risposta ci viene da pensare che allora anche in pizzeria il pizzaiolo, i camerieri e il barista a scopo preventivo dovrebbero lavorare con dei caschi indossati, e non ci risulta nemmeno che per la
stessa motivazione da voi indicata le forze dell’ordine di qualsiasi ordine escano e operano sempre
con dei caschi da cantiere in macchina. Vogliamo semplicemente ricordarvi che i caschi da cantiere sono dei DPI (dispositivi individuali di protezione) dove la normativa vigente in materia di sicurezza obbliga l’uso solo ed esclusivamente in particolari casi di attività lavorativa, vedi operai sopra un ponteggio edile ecc…,