Una nota della consigliera comunale Marcella Carlisi è arrivata in redazione. Questo il comunicato integrale dell’esponente del Movimento Cinquestelle di Agrigento:
“Come si ammazza la democrazia? A volte basta poco.
Non c’è bisogno di essere dei dittatori e passare alla storia.
Si può anche semplicemente essere consiglieri comunali al Comune di Agrigento.
L’occasione è ghiotta. Risparmiare soldi. Non gettoni, quelli restano.
Risparmiamo sulla stenotipia, sulle lampadine accese.. per non dire che risparmiamo sulla DEMOCRAZIA, rappresentata dalle parole dei Consiglieri, quelli che, diversamente dai proponenti, parlano sovente.
3 ardimentosi della 6 commissione, che il microfono lo prendono veramente poco e magari per difendere le posizioni del Sindaco, hanno programmato il risparmio per l’Ente. C’è tanto altro da modificare nel regolamento comunale ma i cittadini hanno pagato i gettoni di questi consiglieri per tagliare minuti, il resto può attendere.
Bisogna risparmiare non certo sulle indennità della Giunta o sull’ufficio del Sindaco, con straordinari da record e con portavoce e capo staff.
Si risparmia sul decoro in piazza Vittorio Emanuele e sulle parole di chi se ne può lamentare in Consiglio.
La verità è che questo Consiglio non deve esistere, sono stufa di scriverlo.
Lo dimostrano gli atti votati tenuti in considerazione pressoché nulla dall’amministrazione, i lavori consiliari gambizzati.
I Consiglieri hanno chiesto uno stop ai centri di accoglienza, calati senza una pianificazione corretta sul territorio. La mozione, votata all’unanimità, è stata indicata dall’assessore come inapplicabile per legge per poi diventare applicabilissima in una delibera di giunta comunale, che si guarda bene dal citare la volontà popolare espressa dal Consiglio. Un altro esempio per avvalorare l’esistenza dei motivi del mio sfogo: il Consiglio non deve esistere. Mi sfogo sulle pagine di chi me lo permetterà, perché in Consiglio avrò i minuti contati”.
ome si ammazza la democrazia?
A volte basta poco.
Non c’è bisogno di essere dei dittatori e passare alla storia.
Si può anche semplicemente essere consiglieri comunali al Comune di Agrigento.
L’occasione è ghiotta. Risparmiare soldi.
Non gettoni, quelli restano.
Risparmiamo sulla stenotipia, sulle lampadine accese.. per non dire che risparmiamo sulla DEMOCRAZIA, rappresentata dalle parole dei Consiglieri, quelli che, diversamente dai proponenti, parlano sovente.
3 ardimentosi della 6 commissione, che il microfono lo prendono veramente poco e magari per difendere le posizioni del Sindaco, hanno programmato il risparmio per l’Ente. C’è tanto altro da modificare nel regolamento comunale ma i cittadini hanno pagato i gettoni di questi consiglieri per tagliare minuti, il resto può attendere.
Bisogna risparmiare non certo sulle indennità della Giunta o sull’ufficio del Sindaco, con straordinari da record e con portavoce e capo staff.
Si risparmia sul decoro in piazza Vittorio Emanuele e sulle parole di chi se ne può lamentare in Consiglio.
La verità è che questo Consiglio non deve esistere, sono stufa di scriverlo.
Lo dimostrano gli atti votati tenuti in considerazione pressoché nulla dall’amministrazione, i lavori consiliari gambizzati.
I Consiglieri hanno chiesto uno stop ai centri di accoglienza, calati senza una pianificazione corretta sul territorio. La mozione, votata all’unanimità, è stata indicata dall’assessore come inapplicabile per legge per poi diventare applicabilissima in una delibera di giunta comunale, che si guarda bene dal citare la volontà popolare espressa dal Consiglio. Un altro esempio per avvalorare l’esistenza dei motivi del mio sfogo: il Consiglio non deve esistere.
Mi sfogo sulle pagine di chi me lo permetterà, perché in Consiglio avrò i minuti contati.