“Aiutatemi a far conoscere il carcere e i sentimenti che ci sono dentro. Avevo tanti pregiudizi, ma non ho incontrato niente di quello che pensavo. Dopo tre giorni feci finalmente la prima doccia, l’agente mi apri’ la porta e se ne ando’. Temevo di essere sodomizzato… Non sono stato in una beauty farm anche se sono dimagrito, il carcere e’ una comunita’ e come tale ha cose buone, meno buone e cattive“.
Cosi Salvatore Cuffaro rivolgendosi alle oltre 500 persone che hanno riempito il Teatro Don Bosco Ranchibile di Palermo in occasione della presentazione del suo libro dal titolo “L’uomo e’ un mendicante che crede di essere un re“.
“L’aiuto che vi chiedo e’ sensibilizzare l’opinione pubblica a non trascurare il tema delle carceri – ha detto l’ex Governatore della Sicilia, che tre mesi fa ha finito di scontare una pena di cinque anni per favoreggiamento alla mafia – Guardate questo mondo senza pregiudizi. In cinque anni ho avuto a che fare con ogni tipo di delinquenti, ma dentro ognuno di loro c’e’ qualcuno che vive, fermo restando che chi ha sbagliato deve pagare”. “Il carcere – ha sottolineato Cuffaro – non rieduca, e’ una leggenda, non ha i mezzi per rieducare”.