Ha risposto alle domande del gip di Catania negando tutte le accuse il parlamentare regionale di Rosolini Giuseppe Gennuso, da lunedi’ agli arresti domiciliari per di voto di scambio politico-mafioso, insieme a Francesco Giamblanco, genero del boss Michele Crapula, e Massimo Rubino che avrebbe fatto da tramite tra la cosca e l’esponente politico. Il difensore del deputato di centrodestra, l’avvocato Mario Fiaccavento, ha presentato richiesta di revoca della misura cautelare che e’ stata respinta dal giudice, per cui il legale presentera’ ricorso al tribunale del Riesame di Catania.
Il deputato, nel corso dell’interrogatorio di garanzia al palazzo di giustizia di Catania, ha sostenuto di conoscere Rubino, indicato dai magistrati della Dda etnea come l’intermediario con il clan mafioso di Avola, ma di non avere mai contrattato per comprare preferenze per le elezioni regionali, mentre ha dichiarato di non aver mai visto o sentito Francesco Giamblanco. Prima dell’interrogatorio Gennuso ha reso dichiarazioni spontanee affermando di avere denunciato negli anni scorsi esponenti delle cosche Trigila di Noto e di Santa Maria di Gesu’ di Palermo.