Palermo

L’ultimo saluto a Totò Schillaci: “Ciao figlio di Palermo”

 “Ciao Toto’ figlio di Palermo”. Si legge cosi’ su uno striscione nel sagrato della cattedrale dove stanno per iniziare i funerali di Toto’ Schillaci nella cattedrale di Palermo. Per l’ultimo saluto al ‘ragazzo del Cep’, il bomber di Juve, Inter e Nazionale, ci sono migliaia di palermitani.

 Prima di raggiungere la cattedrale la salma di Schillaci ha attraversato le strade del Cep, il quartiere d’origine, dove vive ancora Mimmo, il padre dell’attaccante scomparso l’altroieri. Tanti i residenti presenti, di tutte le età, a cominciare dagli studenti dell’istituto comprensivo “Giuliana Saladino”. Molti al passaggio dell’eroe di Italia ’90 hanno pianto e intonato cori da stadio e “Notti magiche”, di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, la storica colonna sonora dei Mondiali italiani. Dopo il saluto alla chiesa di San Giovanni Apostolo, il carro è passato dal Ribolla per salutare il campo dell’Amat dove è sbocciato il talento e i ragazzi della scuola calcio del giocatore scomparso.

Un grande applauso ha accolto nella cattedrale di Palermo il feretro di Toto’ Schillaci, il campione morto a 59 anni. La bara e’ stata accompagnata dalla famiglia e da migliaia di palermitani. Su un lato una foto che riproduce l’azzurro con la maglia della Nazionale e l’ultimo Schillaci. Sopra le sciarpe e i gagliardetti di Messina, Juventus, della curva nord del Palermo, la maglia numero 19 della Nazionale e Palermo. Il rito e’ officiato dal parroco della cattedrale Filippo Sarullo.

“Totò è stato prima di tutto un battezzato, un uomo, un figlio, un fratello, un padre, un marito, un lavoratore, un amico, e da sempre un calciatore, fin da bambino. Totò rappresenta la favola, ha realizzato nella sua vita la favola senza mai cambiare pelle, rimanendo sempre lo stesso, con l’animo gentile, generoso e umile di sempre, col cuore grande e la testa sulle spalle di sempre”. Lo ha detto monsignor Filippo Sarullo, parroco della Cattedrale di Palermo, nella sua omelia ai funerali di Totò Schillaci. Ripercorrendo la vita dell’ex attaccante, monsignor Sarullo ha ricordato che l’eroe delle Notti magiche di Italia ’90 ha realizzato la sua fortuna “da persona seria e perbene, non certo rimanendo a guardare o ad aspettare inerme ma guadagnandosela col sudore, il sacrificio, l’impegno, la dedizione, a testa bassa, come fanno i grandi eroi, senza mai chiedere o pensare che sia dovuto”. Schillaci è stato “un eroe del pallone, un eroe della vita, un eroe del riscatto – ancora un passaggio dell’omelia -, un eroe che parte dal basso, da un quartiere di borgata, dove per farti spazio devi faticare, devi fare una scelta, sì, una scelta tra la via dei soldi facili e disonesti e la via del lavoro e il sacrificio, la via dell’onestà”. Per monsignor Sarullo “l’immagine della Sicilia e della nostra Palermo è proprio questa, fatta di tante donne e tanti uomini che vogliono riscattarsi dalla condizione di miseria e spesso degrado a forza di sacrificio e lavoro – ha aggiunto -, dimostrando a se stessi e agli altri di potercela fare, di poter cambiare un destino, per molti già segnato”. E ancora: “Era qualcosa di impensabile il sogno di Totò. Lui ci ha creduto con tutte le sue forze, ostinatamente, andando controcorrente, pronto a tutto, superando ogni ostacolo, ogni avversità, anche contro il parere dei medici che all’età di 13 anni gli diagnosticarono un problema al ginocchio che gli avrebbe impedito di giocare”.

Al termine della celebrazione, la benedizione delle spoglie sarà impartita dall’arcivescovo Corrado Lorefice che ha definito “Toto’ come don Pino Puglisi. E” andato in strada, e’ stato con loro, li ha tolti dalla strada per provare a dargli un futuro. Lo ringraziamo tutti”. (Foto LiveSicilia/Dire)

Funerali Schillaci
Funerali Schillaci