Ambulanza
“Povero bimbo, aveva numerose ferite in tutto il corpo. Abbiamo subito intuito che non erano state causate da una caduta dal letto, bensì da percosse”. Sono le parole di Giuseppe Piccione e Maria Cilia, soccorritori della Seus 118, dopo l’intervento a Scicli, in provincia di Ragusa, nei confronti di un bambino di quattro anni che presentava diverse contusioni e le fratture di un braccio e di una gamba. In seguito alla loro segnalazione alle forze dell’ordine è scattato l’arresto del padre del bimbo, un 39enne, che è accusato di maltrattamenti e lesioni. Fondamentale è stato l’intervento dell’equipaggio della postazione “Romeo Alfa 3” del 118 di Marina di Ragusa, composto dai due operatori della Seus. «A bordo dell’ambulanza siamo andati a Scicli in seguito a una richiesta di intervento per un bimbo caduto da un letto. Arrivati a casa sua lo abbiamo trovato in pessime condizioni: aveva infatti in tutto il corpo ematomi ed ecchimosi ed evidenti fratture a una gamba e a un braccio, tutti chiari indizi di violenze subìte – raccontano i due soccorritori – Abbiamo quindi avvisato la centrale operativa del 118 che si trattava di un “codice rosa”. Dalla centrale hanno quindi avvisato sia i carabinieri che l’ospedale di Modica, dove nel giro di pochi minuti siamo giunti con il bimbo affidandolo alle cure degli operatori sanitari». Il presidente della Seus, Riccardo Castro, sottolinea: «Giuseppe Piccione e Maria Cilia sono l’esempio perfetto dell’eccellenza dei soccorritori e di tutti gli operatori del 118 siciliano. Nonostante la comprensibile angoscia causata dalla vista di un bimbo sottoposto a violenze hanno mantenuto la lucidità necessaria per attivare la procedura prevista in questi casi. Siamo orgogliosi di loro e di aver contribuito alla scoperta di un terribile caso di percosse. Un grande e affettuoso abbraccio al bimbo».