Mafia, Borsellino-quater, Di Matteo: “Parole Scarantino inquinate”

“Nei primi interrogatori abbiamo ritenuto che le dichiarazioni di Scarantino fossero genuine. Solo dopo abbiamo intuito che fossero inquinate”. Lo ha detto il sostituto procuratore di Palermo, Antonino Di Matteo, teste al processo per la strage di via D’Amelio, in corso davanti la Corte d’Assise diCaltanissetta. Il magistrato, presto’ servizio proprio a Caltanissetta subito dopo le stragi del ’92 fino al 99, quando venne trasferito alla Procura di Palermo. “Ilda Boccassini – ha detto Di Matteo – non mi ha mai parlato di Scarantino. Non ho mai partecipato ad una riunione su queste indagini”. Di Matteo si e’ poi soffermato sul dietrofront del falso collaboratore di giustizia: “Scarantino gia’ nel 95 rilascio’ un’intervista telefonica a Mediaset per sostenere che si era inventato tutto. Poi lo fece nel ’98, quando era a Como, parlo’ dei maltrattamenti subiti in carcere puntando anche il dito su poliziotti e magistrati nisseni, me compreso. Credo che fu la procura di Catania ad indagare, ma io non sono mai stato interrogato. Sotto accusa anche il programma di protezione al quale era sottoposto”. Il magistrato ha anche aggiunto che “alla polizia giudiziaria venne dato il mandato di acquisire quella registrazione”. Ad oggi di quell’intervista integrale, in cui Scarantino disse che si era inventato tutto, non c’e’ piu’ traccia.