La Polizia di Stato, segnatamente personale della Squadra Mobile e della Sezione Investigativa dello SCO, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari nei confronti di un indagato gravemente indiziato di associazione per delinquere di stampo mafioso con funzioni di direzione e coordinamento delle famiglie mafiose che compongono il mandamento di Brancaccio. Si tratta di Gaetano Savoca, 57 anni, figlio di Pino, storico capomandamento.
L’operazione si inserisce nella costante pressione investigativa, esercitata nell’area criminale di Ciaculli-Brancaccio, storico mandamento di Cosa Nostra, ad opera dei richiamati Uffici, con il coordinamento della locale Direzione Distrettuale Antimafia, che già il decorso 3 marzo ha consentito l’esecuzione di 8 misure in carcere nei confronti di altrettanti indagati, aderenti al medesimo sodalizio, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, estorsione aggravata, traffico di stupefacenti e detenzione illegali di armi. In particolare le risultanze investigative hanno rilevato la costante influenza mafiosa svolta dall’indagato, attraverso riservatissime riunioni ed incontri programmati con altri sodali, soprattutto nei settori delle estorsioni e del traffico di stupefacenti, impartendo disposizioni e direttive sulle modalità attuative delle attività illecite.
Le attività investigative in argomento, inoltre, hanno messo in luce la capacità gestionale, nella qualità di vertice mandamentale, dell’odierno indagato esercitata mediante la composizioni dei dissidi tra gli associati e nel dirimere i contrasti insorti tra gli affiliati per il sostentamento economico agli associati detenuti, nonché nel condizionamento delle assunzioni di personale presso una cooperativa attiva nei cantieri delle ferrovie. Il contesto sopra delineato si inquadra, peraltro, nei gravi fatti di sangue avvenuti nella predetta area il 26 febbraio scorso in occasione dell’omicidio in pregiudizio di Giancarlo Romano, uomo d’onore in forte ascesa all’interno della famiglia di Corso dei Mille, ed il ferimento del sodale Caruso Alessio Salvo con il conseguente Fermo di Indiziato di delitto di due indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, dell’azione omicidiaria.
Nel corso della richiamata operazione, sono state altresì eseguite numerose perquisizioni domiciliari, delegate dalla medesima Autorità giudiziaria, nei confronti di soggetti indagati nell’ambito delle citate indagini per ricettazione e riciclaggio.