Un barcone carico di migranti è naufragato in acque territoriali italiane. I militari della guardia costiera hanno soccorso 7 siriani che si trovavano su una barca capovolta. I superstiti raccontano d’essere partiti in 28 dalla Libia lo scorso primo settembre e che dopo un giorno di navigazione si è verificato l’incidente. I superstiti hanno perso i cellulari. Disperse – stando ai racconti dei 7 siriani – ben 21 persone, fra cui tre bambini. I profughi sono stati sbarcati a molo Favarolo di Lampedusa e già trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola.
“C’è stato un calo significativo di arrivi di Migranti ed è evidente che le politiche del Governo stanno funzionando. Ma è necessario che l’Europa si occupi di quel che si parla da tanto tempo, ossia i canali umanitari per far viaggiare e arrivare in sicurezza queste persone, altrimenti si continueranno ad avere morti nel Mediterraneo”. Lo ha detto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, in merito al naufragio verificatosi in acque territoriali libiche.
La Guardia Costiera è impegnata nelle ricerche con unità navali e un aereo Atr 42. Il centro nazionale di coordinamento del Soccorso marittimo della Guardia Costiera di Roma ha allertato i centri di soccorso libico, maltese e tunisino. La Guardia Costiera è intervenuta questa mattina a circa 10 miglia a sud-ovest di Lampedusa per prestare soccorso a un’imbarcazione alla deriva, ormai semisommersa e in procinto di affondare, con 7 migranti a bordo, tutti uomini di nazionalità siriana. Sul punto è intervenuta la motovedetta Sar Cp 324 della Guardia Costiera di Lampedusa, sotto il coordinamento del 12° Centro Secondario di Soccorso Marittimo (M.R.S.C. – Maritime Rescue Sub Center) della Guardia costiera di Palermo.
“Siamo attoniti davanti all’ennesima tragedia consumata a largo di Lampedusa. Mentre le autorità competenti stanno cercando di fare chiarezza su quanto accaduto, i sette sopravvissuti di quello che sembra essere stato un naufragio, sono stati accolti all’hotspot di contrada Imbriacola, dove stanno ricevendo tutta l’assistenza necessaria”. A dirlo è Rosario Valastro, presidente della Croce rossa italiana, che aggiunge: “L’umanità di volontarie e volontari, operatrici e operatori della Cri sta dando conforto a quanti, dopo terribili momenti, sono giunti sulle nostre coste, dopo essere stati recuperati in mare”. “Troppo spesso il viaggio di speranza che porta molte persone, donne, uomini, bambine, bambini, a compiere una traversata alla ricerca di una vita dignitosa si interrompe tragicamente – conclude Valastro -. Vite spezzate che ci riportano alla mente i rischi che in tanti sono disposti a correre pur di poter stringere tra le proprie mani la speranza un domani migliore”.