Avrebbero dichiarato di avere in gestione alcuni terreni, che in realtà erano di proprietà dell’Ismea o confiscati, inducendo in errore l’Unione Europea e ottenendo così contributi europei o regionali per un importo complessivo di oltre seicentomila euro. Il procuratore europeo Amelia Luise ha notificato l’avviso di conclusione indagini nei confronti di nove persone accusate adesso di truffa.
Si tratta di Emanuele Carlino, 27 anni, di Canicattì; Michele Carlino, 75 anni, di Canicattì; Antonio Milazzo, 79 anni, di Canicattì; Salvatore Tavella, 36 anni, di Canicattì; Alessandra Mareri, 57 anni, di Rieti; Marianna Carlino, 29 anni, di Caltanissetta; Angelo Burgio, 33 anni, di Licata; Giuseppe Carlino, 33 anni, di Rieti; Maria Cristina Giarratano, 29 anni, di Licata. Sotto inchiesta anche quattro aziende agricole: “Terre di Agrigento srl”, “Sapori e saperi mediterranei srl”, “Profumi e sapori di Sicilia srl”, “Adamo srl”. Secondo le indagini della procura Europea, gli indagati avrebbero certificato la disponibilità di particelle a titolo di affitto quando in realtà le stesse risultavano confiscate o di proprietà di Ismea, l’istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare.
I fatti contestati risalgono nel periodo compreso tra il 2017 ed il 2022. Gli indagati, che hanno nominato gli avvocati Calogero Meli, Salvatore Pennica, Giuseppe Barba, Giuseppe Riso ed Eleonora Cacciatore, avranno adesso venti giorni di tempo per visionare gli atti e produrre documenti al fine di evitare la richiesta di rinvio a giudizio.