La Terza sezione penale della Corte d’appello di Palermo (presidente La Neve, a latere Forte e Troja) ha condannato ad un mese di reclusione l’avvocato Giuseppe Arnone per il reato di tentata violenza privata.
Il processo seguiva la condanna di primo grado inflitta dal Gup del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto che, in primo grado, lo aveva condannato a tre mesi di reclusione, per violenza privata e lesioni dolose riqualificando il capo di imputazione originario di tentativo di estorsione.
Anche i magistrati d’Appello hanno riqualificato il reato che in sentenza di secondo grado viene indicato in tentata violenza privata. Il procuratore generale, Anna Maria Palma invece, aveva chiesto la conferma integrale della sentenza di primo grado.
La vicenda, per come ricostruita dalla pubblica accusa, è questa: Arnone avrebbe schiaffeggiato una sua cliente, Maria Grazia Di Marco, tentando anche di colpirla con una testata, per costringerla a firmare un mandato difensivo a suo favore legato alla compravendita di un immobile.