Non più soltanto ricettazione, detenzione e porto in luogo pubblico di un’arma clandestina ma adesso anche tentato omicidio. La procura di Agrigento muove una nuova accusa, ad integrazione di quelle già formalizzate, a carico di Francesco Russo, 29 anni, il commerciante che la notte del 25 agosto scorso sparò all’indirizzo di un ventitreenne a margine di una lite avvenuta nel centro di Joppolo Giancaxio. La vittima dell’agguato, colpita all’addome, riportò una grave lesioni al midollo spinale con il rischio di rimanere paralizzato.
L’indagato, difeso dall’avvocato Santo Lucia, venne arrestato dai carabinieri subito dopo ma soltanto per le provvisorie contestazioni legate all’arma, una pistola revolver 44 magnum con matricola abrasa. Adesso, anche alla luce di un nuovo giro di interrogatori, scatta anche la contestazione di tentato omicidio. La misura applicata rimane sempre la stessa: arresti domiciliari. Russo comparirà venerdì mattina davanti il gip Iacopo Mazzullo per l’interrogatorio di garanzia. La persona offesa è rappresentata dall’avvocato Gianluca Sprio.
Russo ha esploso un colpo di pistola calibro 44 all’indirizzo di T.A., 23 anni. La vittima è stata colpita sotto la clavicola, subendo la lesione di un polmone e del midollo spinale. È stato un conoscente a soccorrerlo e portarlo in guardia medica prima del trasferimento all’ospedale di Agrigento e poi al Villa Sofia di Palermo. All’origine della lite, ricostruita anche grazie alla testimonianza dello stesso gruppo di amici, ci sarebbe stata la sottrazione-danneggiamento di un telefono di un cugino disabile di Russo. Quest’ultimo, dopo essersi armato, ha sparato al rivale per poi allontanarsi e trovare rifugio in una casa di campagna. L’arma, con matricola abrasa, è stata gettata in un campo. È stato lo stesso Russo, fermato dai carabinieri in auto lungo la strada provinciale 18, a far rinvenire la pistola e i vestiti indossati quella notte.