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Rivenditore di auto ucciso a Favara, il vicino di casa si difende in oltre due ore di interrogatorio in aula 

Un interrogatorio durato oltre due ore in cui ha respinto tutte le contestazioni mosse nei suoi confronti. Stefano Nobile, il cinquantottenne accusato di aver ucciso a colpi di pistola il vicino di casa, si è sottoposto ieri all’esame nel processo che lo vede imputato per l’omicidio del rivenditore di auto Francesco Simone, ucciso con cinque colpi di pistola il 7 dicembre dello scorso anno in contrada Poggio a Favara. Nobile, rispondendo alle domande delle parti, ha negato ogni suo coinvolgimento nel delitto fornendo spiegazioni sui rapporti con la vittima e sugli spostamenti effettuati quel giorno.

Per la procura di Agrigento, che aveva chiesto e ottenuto il giudizio del 58enne, l’omicidio sarebbe maturato in un contesto di aspri dissidi tra vicini di casa e, in particolare, per un cancello ed il passaggio di una strada. L’imputato, rispondendo alle domande, ha confermato l’esistenza del “problema” affermando tuttavia che lo stesso fosse stato già risolto. L’omicidio si consuma il 7 dicembre ma Nobile viene arrestato cinque mesi più tardi. Il tempo ritenuto necessario dagli inquirenti per mettere in fila alcuni indizi. Gli accertamenti biologici, i tabulati telefonici, la presenza di polvere da sparo, gli spostamenti dell’indagato e, infine, le conclusioni della perizia medica. Intanto i familiari della vittima si sono costituiti parte civile rappresentati dall’avvocato Angelo Piranio che aveva chiesto anche il sequestro conservativo dei beni del cinquantottenne. Istanza però rigettata dal giudice. L’imputato è difeso dall’avvocato Giuseppe Barba. Si torna in aula il 25 marzo per la requisitoria del pubblico ministero.