Processo “Survivor”, tentato omicidio Provenzani: in aula compare Sambito

E’ ripreso questa mattina – in Tribunale ad Agrigento – il processo che vede imputato Domenico Sambito, pensionato di 67 anni, accusato insieme a Salvatore Ingiaimo, parrucchiere di 28 anni, di aver tentato di uccidere Diego Provenzani, alias “hashishato”, la sera del 13 dicembre 2015, a Palma di Montechiaro.
Sambito e Ingiaimo furono arrestati il 24 ottobre 2015 nell’ambito dell’operazione “Survivor”, sopravvissuto.

Il processo è stato diviso in due tronconi: Ingiaimo sarà giudicato secondo il rito abbreviato; per quanto riguarda Sambito, oggi presente in aula, il processo seguirà il rito ordinario.
In aula il presidente del collegio, Giuseppe Milisenda Giambertoni, ha invitato la difesa a indicare i testi entro il 15 giugno. E’ stata inoltre predisposta l’acquisizione delle immagini di video sorveglianza, peraltro già visionate durante il dibattimento, e i verbali delle dichiarazioni di Giovanni Calafato, pentito di Palma di Montechiaro che offre uno spaccato sulla vita del Provenzani.
Il tentato omicidio per gli inquirenti della Squadra Mobile di Agrigento, guidata da Giovanni Minardi, e del Commissariato di Palma, agli ordini di Angelo Cavaleri, affonda le sue radici nel desiderio di vendetta per un “torto” subito 29 anni fa quando l’armeria di Domenico Sambito, (in verità titolare era la moglie) subì un furto di cinque pistole, quattro delle quali vennero restituite.
Provenzani finisce dentro questo meccanismo perché non comprende che Sambito ha la memoria lunga, come il rancore. E ha giurato di fargliela pagare per la mancata restituzione della quinta pistola, poi rinvenuta con matricola abrasa, e per non averla adeguatamente pagata dopo che venne abrasa la matricola e resa inservibile.
Questo lo scenario del tentato omicidio e questi i dettagli: decisiva per le indagini l’Alfa 159 usata dai due sicari (guidata da Salvatore Ingiamo, 28 anni, incensurato, parrucchiere) e alcune telecamere poste nella zona dell’agguato e due testimoni.
I poliziotti ricostruiscono tutto: l’inseguimento, Provenzani che prova a scappare, e fa inversione a U. I sicari, impassibili e crudeli, lo inseguono e lo fanno cadere sparandogli. Sei colpi sono stati contati quante le ferite della vittima. Di sicuro, solo per miracolo è scampato alla trappola mortale dei sicari.
Il processo riprenderà il prossimo 15 giugno.

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