E’ iniziato, in Tribunale, a Marsala, un processo che per omicidio colposo in concorso vede imputate quattro persone. Il processo è scaturito da un incidente sul lavoro accaduto il 7 settembre 2020 in un distributore di carburanti di Marsala, l’AP, lungo la statale 115 per Trapani, in cui rimase ferito Giuseppe Caruso, di Trapani, che morì sette giorni dopo in seguito alle gravi ustioni riportate. L’uomo venne avvolto dalle fiamme che sarebbero state innescate dalla scintilla prodotta da un attrezzo elettrico che stava utilizzando per aprire la botola a servizio del pozzetto del passo d’uomo del serbatoio di gasolio. La scintilla avrebbe causato l’improvvisa fiammata al contatto con una miscela di combustibile allo stato gassoso.
Sono a processo Ignazio Salvatore Adamo, di 62 anni, di Marsala, committente dei lavori della società “Petrol Trasporti”, e i trapanesi Maria Bevilacqua, di 55, amministratore unico dell’impresa appaltatrice “Camicia”, specializzata nelle attività di manutenzione e pulizia delle cisterne di carburanti, incaricata dei lavori, Giuseppe Ernesto Camicia, di 66, dirigente e preposto del titolare della ditta che porta il suo cognome, delegato “di fatto” dal datore di lavoro Bevilacqua, e Giuseppe Tutone, di 42, ingegnere, che nel 2016 aveva redatto il “documento valutazione rischi”, ma che poco tempo dopo si era dimesso da responsabile del servizio prevenzione/protezione dell’azienda “Camicia”. I quattro imputati sono accusati, in concorso, della morte dell’operaio, dipendente della “Camicia”, per “colpa consistita in negligenza, imprudenza e inosservanza della normativa in materia di infortuni sul lavoro”.