Un altro interrogatorio lampo. Anche Giulia Di Vita si e’ avvalsa della facolta’ di non rispondere, come i suoi colleghi parlamentari Claudia Mannino e Riccardo Nuti. La deputata del Movimento 5 Stelle e’ tra i 13 indagati con l’accusa di avere contribuito a falsificare le firme a sostegno della lista presentata alle elezioni comunali del 2012 a Palermo. Di Vita si era presentata nell’ufficio del procuratore aggiunto Bernardo Petralia, insieme al sostituto del suo legale di fiducia, l’avvocato Domenico Monteleone, assente. Di Vita non ha voluto dire nulla neppure ai cronisti se non confermare di avere “mantenuto a differenza di altri i contatti con la base”. Dopo di lei e’ entrato nella stanza del magistrato l’attivista Riccardo Ricciardi, marito della deputata Loredana Lupo.