Si aprirà il prossimo 25 novembre, davanti la seconda sezione della Corte di Assise di Appello di Palermo, il processo per l’omicidio di Salvatore Lupo, imprenditore ed ex presidente del consiglio comunale di Favara, ucciso a colpi di pistola nel giorno di ferragosto del 2021 all’interno dell’American Snack Bar nel corso centrale del paese. In primo grado la Corte di Assise di Agrigento ha condannato all’ergastolo Giuseppe Barba, 67 anni, ex suocero di Lupo. I giudici riconobbero l’aggravante della premeditazione escludendo invece quella dei futili motivi. L’unico familiare a costituirsi parte civile, rappresentato dall’avvocato Daniela Posante, fu il nipote di Barba nonché figlio di Lupo.
La difesa dell’imputato, l’avvocato Salvatore Pennica, ha impugnato la sentenza di condanna con il processo che così approda in Appello. Alla base del delitto, secondo quanto sostenuto dall’accusa, dissapori e odio originati dalla separazione tra la figlia del presunto assassino e la vittima. Poi, la difficilissima partita della divisione dei beni, un’aggressione subita da Barba in piazza, davanti a tutti ad opera di Lupo, avrebbero fatto maturare l’idea della vendetta. Giuseppe Barba venne fermato dai carabinieri tre settimane dopo l’omicidio. Le indagini hanno messo in rilievo anche altre cose importanti che il gip, in sede di convalida, definì “troncanti” e decisivi: l’auto di Barba che segue a ruota quella della vittima come documentato dalle telecamere di videosorveglianza; la presenza di entrambi all’interno del bar, nonché la presenza copiosa di tracce di polvere da sparo all’interno dell’auto in uso al 67enne.