Oggi in Procura a Palermo nuova tornata di interrogatori di esponenti politici siciliani nell’ambito dell’inchiesta su ‘Girgenti Acque’, la società d’ambito che gestisce il servizio idrico in molti comuni dell’agrigentino.
Davanti al procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dal Pm Gery Ferrara, compariranno, tra gli altri, come persone informate sui fatti, il deputato nazionale del Pd Maria Iacono, e i sindaci di Raffadali, Silvio Cuffaro e di Favara Rosario Manganella.
L’inchiesta verte sulla gestione della società d’ambito con particolare riferimento alle assunzioni del personale e sulle modalità di scelta delle persone da assumere.
Ma, e questo si è capito dopo la prima tornata di interrogatori di esponenti politici quali, ad esempio, l’on. Angelo Capodicasa, l’on. Giovanni Panepinto, sindaco di Bivona e l’on. Vincenzo Giambrone, sindaco di Cammarata, non si parlerà solo di assumificio ma anche di società, gare d’appalto e di ingerenza mafiosa.
Va ricordato che sulle vicende di Girgenti acque, sulle modalità di un preteso condizionamento mafioso e su numerosi aspetti legate alla gestione della società, si è soffermato più volte il pentito Maurizio Di Gati, già capo della mafia agrigentina alla fine degli anni 90 ed anche l’ultimo collaboratore di giustizia, Giuseppe Tuzzolino, colletto bianco (architetto) agrigentino, che dopo un arresto per truffa ha deciso di saltare il fosso raccontando ai giudici ben oltre di quanto ci si aspettasse, puntando l’attenzione su mafia, politica, massoneria e imprenditoria.