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Droga da Catania a Licata, scatta la prescrizione: tutti prosciolti 

Il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Nicoletta Sciarratta, ha disposto il proscioglimento di tutti gli imputati coinvolti nell’inchiesta “Home Made”, l’operazione dei carabinieri che nel 2017 fece luce su un imponente traffico di droga con base a Licata. Sentenza di non luogo a procedere, dunque, per intervenuta prescrizione. Gli imputati prosciolti sono: Marco Cavaleri, 37 anni, di Licata; Agostino Curella, 40 anni, di Licata; Mustapha Fakran, 41 anni, originario del Marocco e residente a Licata; Tommaso Massimiliano Ritrovato, 35 anni, di Licata; Angelo Manganello, 47 anni, di Licata; Domenico Pennisi, 46 anni, di Catania; Daniele Manuguerra, 36 anni, di Messina; Angelo Curella, 36 anni, di Licata; Antonio Caruso, 51 anni, di Vittoria (Ragusa) e Mohamed Matar Hassan Omar, 36 anni.

L’operazione, condotta dai carabinieri della Compagnia di Licata nel dicembre 2017, avrebbe smantellato un giro di droga con epicentro a Licata, ma che riforniva anche altre province, e che vedeva coinvolto anche un sottufficiale della Guardia Costiera.  Nel corso delle indagini è stato accertato che il sodalizio, grazie a strette amicizie con personaggi del catanese, era riuscito a smerciare nella piazza etnea complessivamente circa 7 Kg di Marijuana. Ancor più rilevante è stato il rinvenimento e sequestro di una piantagione di marijuana individuata in Contrada Giacobbe di Licata, consistente in una serra estesa per circa 3.000 mq., realizzata con rivestimento in plastica opacizzata, all’interno della quale i militari dell’Arma hanno rinvenuto circa 2.800 piante di marijuana dell’altezza media di 4,5 mt. Le indagini hanno preso il via nel 2015 e a tutti gli indagati non veniva contestato il reato associativo.