“Se Francesco Cascio non si fosse sentita la coscienza a posto, non avrebbe scelto il rito abbreviato ma quello ordinario, fidando soltanto sui tempi piuttosto che sulla propria estraneita’ a fatti che configurino reato”. Lo dicono i deputati regionali e suoi colleghi del Nuovo centro destra, col capogruppo, Nino D’Asero. I componenti Ncd in Ars esprimono “vicinanza all’amico Francesco, certi come siamo che potra’ e sapra’ fare chiarezza nel processo di appello, facendo valere le proprie ragioni”.