Il Tribunale del Riesame di Agrigento composto da Luisa Turco (presidente), Maria Teresa Moretti, Francesco Gallegra (estensore) ha disposto il dissequestro di 103 mila euro che erano stati requisiti su conti correnti e altri rapporti bancari riconducibili all’ex consigliere comunale Alfonso Vassallo, accusato di avere truffato il Comune facendosi assumere fittiziamente al vertice della segreteria provinciale di Confartigianato allo scopo di ottenere i rimborsi del Comune per i periodi in cui era in aspettativa.
I Giudici per Vassallo hanno accolto il ricorso del difensore, l’avvocato Daniela Posante, che ha documentato l’effettività del rapporto di lavoro anche dopo la scadenza del mandato elettorale. Il sequestro aveva riguardato pure il presidente di Confartigianato, Francesco Giambrone (difeso da Tanja Castronovo e Stefano Catuara), accusato di avere predisposto la sua assunzione fittizia.
Restituiti invece 9 mila euro, su un totale di 30 mila, sequestrati all’ex consigliere comunale Antonino Cicero (assistito da Totò Pennica e Alfonso Neri) che avrebbe truffato il Comune trasferendo fittiziamente la residenza a Palermo per ottenere i rimborsi chilometrici.
Questo il dispositivo dell’ordinanza:
in parziale accoglimento dell’istanza di riesame avanzata nell’interesse di Cicero Antonino, , revoca il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Agrigento, in data 11.10.2016, limitatamente alla somma di euro 9.370,29, e lo conferma nel resto;
accoglie le istanze di riesame avanzate nell’interesse di Vassallo Alfonso e Giambrone Francesco, e, per l’effetto, revoca il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Agrigento in data 11.10.2016.
Domani davanti al Tribunale del riesame si discuterà il ricorso della Procura contro la decisione del Gip Alessandra Vella che aveva rigettato parte delle richieste di sequestri riguardanti anche altri due ex consiglieri comunali.