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“Abusi sessuali sui nipotini”, concluso incidente probatorio: “Minori possono testimoniare”

I due minorenni vittime dei presunti abusi sessuali da parte dello zio sono in grado di testimoniare. Lo ha stabilito il perito nominato dal giudice Giuseppe Miceli, la psicologa Irene Grado, nell’ambito dell’incidente probatorio sulla delicata inchiesta che vede un ventiseienne di Favara, difeso dall’avvocato Salvatore Cusumano, accusato di aver violentato i due nipoti tredicenni. Negli scorsi mesi entrambi, accompagnati dall’avvocato Calogero Vetro, hanno confermato al giudice gli episodi di violenza (ben sei quelli contestati all’indagato) e il contenuto delle intercettazioni captate dalle cimici nell’auto dello zio.

L’incidente probatorio, dunque, è concluso e il gip ha restituito il fascicolo al pm Annalisa Failla per le determinazioni del caso. L’inchiesta è nata quasi per caso e ha sconvolto l’intera comunità favarese. I carabinieri stavano monitorando l’indagato per altre ragioni quando le cimici installate sulla sua auto hanno registrato e documentato la scabrosa vicenda delle violenze sessuali. L’orrore è ancora più grande se si considera che all’uomo è stato contestato un altro gravissimo fatto: in occasione di uno degli abusi, consumato all’interno della sua auto, l’indagato avrebbe fatto assistere il proprio figlio di appena due anni. Per questo motivo la procura di Agrigento ha chiesto e ottenuto  immediatamente l’arresto del ventiseienne, avvenuto nel luglio scorso. Il gip, dopo aver convalidato il provvedimento, ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti dell’indagato. A carico di quest’ultimo, peraltro, gli inquirenti hanno formalizzato nuove accuse e le violenze contestate non sono più due bensì sei.