Il 10 gennaio 2014 il Giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha condannato ad 1 anno di reclusione Calogero Schembri, 54 anni, direttore dei lavori dell’Italkali, ed a 6 mesi Stefano Giuseppe Iacono, 61 anni, sorvegliante, per omicidio colposo a seguito della morte di Vincenzo Noto, 40 anni, di Porto Empedocle, operaio, vittima di un incidente sul lavoro all’alba del 23 febbraio 2006, a 140 metri di profondita’, allorche’ fu schiacciato da una lastra di salgemma che si distacco’ dal soffitto, nella miniera dell’ Italkali in contrada Scavuzzo, a Realmonte. Il giudice ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno alla parte civile costituita Romina Alaimo, vedova del defunto Vincenzo Noto, difesa dall’avvocato Vincenza Gaziano. Ebbene, adesso la Corte d’Appello di Palermo ha dichiarato il non doversi procedere verso i due imputati per sopraggiunta prescrizione del reato contestato. Schembri e Iacono sono difesi dagli avvocati Alfonso Neri, Salvatore Pennica, Salvatore Mormino ed Antonino Mormino. (fonte teleacras.tv)