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San Biagio Platani, gli “Archi d’Estate” visitabili fino al 20 agosto

Resteranno in mostra fino a martedì 20 agosto gli “Archi d’Estate”, dieci interventi d’arte contemporanea ideati e realizzati dalla comunità di maestranze di San Biagio Platani, che trovano esposizione en plein air lungo il corso Umberto I del piccolo comune agrigentino, famoso per gli Archi di Pasqua, uno dei pochi esempi di arte popolare collettiva in Sicilia.

La versione estiva della manifestazione pasquale è un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’arte, della gastronomia e delle tradizioni antiche. Nei giorni di permanenza delle grandi opere sarà infatti possibile assistere anche a talk, concerti, degustazioni di prodotti tipici locali orgogliosamente tutelati e promossi dalla comunità: dall’olio extravergine al pistacchio della Valle del Platani.

Attraverso una call pubblica realizzata nell’ambito del progetto “RiGenerAzioni Archi di Piano 2030” a valere sull’intervento 2.1. “Attrattività dei borghi storici” del PNRR, le realtà del terzo settore hanno proposto dieci interventi artistici affrontando e declinando temi di rilevanza sociale. Un lavoro che ancora una volta fa emergere la vera vocazione della popolazione alla produzione artistica condivisa e diffusa. Le opere evidenziano una libertà espressiva innovativa degli artisti, nei temi, nello spirito e nella forma: tra le installazioni, tutte pienamente attente alla sostenibilità ambientale, c’è “La grande spunta blu”, una riproduzione in chiave artistica del badge usato sui social, che qui diventa metafora del raggiungimento del successo nonostante i diversi ostacoli che si possono incontrare lungo il tragitto, dalla paura del fallimento all’insicurezza. E ancora, tra le opere, la realizzazione di un “Mappamondo a spigolo vivo” capace di riflettere le piaghe sociali che affliggono il nostro pianeta: discriminazioni, violenze e violazioni dei diritti umani, o le crescenti preoccupazioni generate dall’uso poco etico dell’intelligenza artificiale (IA).La “Cattedrale del deserto”, è l’opera architettonica che vuole sensibilizzare alla tutela e conservazione delle risorse idriche, mentre la riproduzione della “Colonna della Vittoria di Berlino” è simbolo di pace duratura e resilienza che gli artisti vogliono consegnare alla comunità. La percezione soggettiva dell’identità e il conflitto tra l’immagine di sé e quella attribuita dagli altri è al centro della riflessione dell’opera “Essere e apparire”; mentre la struttura “Humanitas” propone una rivisitazione e restauro del monumento “uomo vitruviano”, riportando al centro del dibattito la necessità di essere “umani”. Spazio anche ad opere che promuovono la sicilianità e l’arte locale grazie alla costruzione di “Lu carretto siciliano” e alla realizzazione di un intero “Padiglione Sicilia”, area di sosta e relax dove sarà possibile immergersi nella narrazione della simbologia e cultura dell’Isola. È invece un’installazione che vuole sensibilizzare sul tema della violenza di genere l’opera “Red shoes for life”, omaggio all’idea dell’artista messicana Elina Chauvet diventata simbolo della lotta per i diritti delle donne. Tra gli interventi artistici anche opere che richiamano la ricca eredità culturale della comunità grazie alla realizzazione di un Arco di Trionfo con decorazioni che riflettono l’artigianato locale, incorporando materiali e tecniche tramandate di generazione in generazione.