Cultura

Se “La luna si mangia i morti” oggi Favara si nutre di Antonio Russello (ft)

“La luna si mangia i morti” fu uno dei primi libri scritti dal favarese Antonio Russello.

Fu pubblicato da Elio Vittorini negli anni 60 nella mondadoriana Medusa “regalandoci  – scrisse Matteo Collura sul “Corriere della sera”- una delle letture più piacevoli e stuzzicanti che a un lettore di professione può capitare di fare”.

La critica letteraria, però, non gli riservò l’attenzione che meritava. E fu, appunto, lo scrittore agrigentino Matteo Collura una decina di anni fa, con una serie di elzeviri sul “Corriere della sera”, a riportare l’attenzione sullo scrittore Russello di cui oggi la città di Favara ha voluto ricordare il 17esimo della scomparsa.

Un momento della cerimonia dedicata a Russello
Sara Chianetta
L'articolo di Collura sul Corsera
Un momento della cerimonia dedicata a Russello, premio a Collura

Gran folla di studenti in piazza Cavour che tra canti e folclore vario hanno omaggiato la memoria dell’autore de “L’isola innocente” deponendo una corona di alloro ai piedi del suo  monumento  e poi nel salone del Castello Chiaramontano  ne hanno letto una accurata biografia.

I commenti e gli interventi sono stati affidati al presidente e vice presidente del “Centro studi Russello”, Gaspare Agnello e Carmelo Castronovo insieme all’editore di Medinova Antonio Liotta e a Felice Cavallaro promotore della “Strada degli scrittori” mentre il saluto dell’amministrazione comunale è stato  delegato all’assessore alla cultura Rossella Carlino.

Presenza di rilievo, quest’anno, quella di Matteo Collura a cui tanto si deve per la riscoperta di Antonio Russello. Gli è stata consegnata una targa ricordo e la tessera onoraria del Club Russello mentre un’altra targa è andata al maestro Vincenzo Patti  che aveva preparato una bella mostra di pittura su “I luoghi di Antonio Russello”. Non sono mancate le pergamene alla folta  rappresentanza degli studenti.

All’evento, presentato dall’attrice Giusy Carreca, ha partecipato la soprano Sara Chianetta che si è esibita in  due interventi musicali rossiniani  accompagnata dalla pianista Enrica Criscenti.

Testo e foto di Diego Romeo