Debutta in prima nazionale per i grandi classici, al Teatro L’Idea di Sambuca di Sicilia, sabato 16 e domenica 17 novembre, “Il Berretto a Sonagli ‘a nomme ‘e Dio” di Luigi Pirandello. A confrontarsi con il popolarissimo testo del drammaturgo agrigentino la Compagnia Nest del Teatro Nest di Napoli.
La messa in scena della compagnia partenopea promette novita’.
A partire dal linguaggio drammaturgico utilizzato che muove proprio dal testo originario dialettale scritto da Pirandello per l’attore Angelo Musco e rappresentato per la prima volta nel 1917 (“A birritta ccu ‘i ciancianeddi”), rivisitato in dialetto napoletano. Un esordio “in purezza,” per risalire alle origini del testo, con l’intento drammaturgico di strapparlo agli stereotipi dell’adattamento italianizzato, restituendo ai personaggi la lingua e i tratti originali, beffardi e violenti, propri di quei “corpi in rivolta” tra corna e tradimenti antichi, ma non per questo meno cattivi.
La regia e’ affidata a Giuseppe Miale di Mauro (tra i fondatori del teatro Nest, Miale ha recentemente firmato con Mario Martone la regia de “Il sindaco del rione Sanita’”) che porta in scena questo nuovo allestimento del Berretto in occasione del decennale della compagnia Nest, oggi realta’ affermata insieme all’omonimo teatro di San Giovanni a Teduccio, quartiere di camorra bonificato anche grazie al teatro. In scena quattro attori, tra cui una sola donna, Valentina Acca, nei panni di Beatrice Fiorica, la moglie del Cavaliere, affiancata da Mario Cangiano, Giuseppe Gaudino e Adriano Pantaleo, ciascuno dei quali interpretera’ piu’ ruoli, sia maschili che femminili, per questa commedia dal sapore di tragedia e dall’intreccio ricco di colpi di scena sino al finale.
La versione del Nest ha tra i pregi e le novita’, quella di mettere al centro della vicenda Beatrice, una rivoluzionaria femminista ante litteram che prova a scardinare con la sua battaglia l’immobilismo della societa’ e la visione maschilista e ipocrita del rapporto uomo – donna.