Cultura

Alle Fabbriche la mostra fotografica “Gente mia” di Jannuzzo

Si inaugura la mostra fotografica di Gianfranco Jannuzzo “Gente mia”, curata da Beniamino Biondi, venerdì 27 settembre alle ore 17:00 nella sede agrigentina de Le Fabbriche – Fondazione Orestiadi, via San Francesco 1 ad Agrigento.

Saranno presenti, con l’artista e il curatore, anche il Presidente della Fondazione Orestiadi, Calogero Pumilia, e il Direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta. A loro saranno affidati i saluti istituzionali prima dell’apertura al pubblico.

La mostra è promossa da Fondazione Orestiadi e dal Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi . Si tratta di circa settanta scatti di Jannuzzo, per la maggior parte immagini raccolte nel centro storico di Agrigento, con una sezione dedicata a ritratti di grandi artisti italiani provenienti dal mondo del Teatro. Le fotografie, in bianco e nero, sono state realizzate rigorosamente su pellicola. La consulenza tecnica per l’allestimento è a cura Angelo Pitrone.

“A vederla nel suo insieme – scrive il curatore della mostra Beniamino Biondi nel testo critico di accompagnamento – questa mostra si configura come un archivio di volti, una galleria di espressioni, di sentimenti, di idee e di relazioni: tutto ciò che dal viso origina e significa per il mondo. Il confronto, e lo scontro, tra la dimensione interiore e quella esteriore, tra l’estetica delle facce e l’etica del volto, tra chi sentiamo di essere e ciò che vogliamo mostrare agli altri. I volti sono quelli dello spettacolo e della dimensione pubblica del Teatro, e soprattutto quelli della gente della Sicilia e di Agrigento: volti semplici o magnificamente raffinati, stentorei o decadenti, umoristici e tragici. Queste fotografie straordinarie, nella loro bella fissità pittorica, raccontano le gioie e l’incubo della condizione umana in Sicilia e, in molti casi, il pirandellismo ontologico di Agrigento: i pazzi di ragione coi loro visi allucinati, le donne attorcigliate e sconvolte, e il riscatto della gentilezza patetica della figura umana. Alcune immagini, soprattutto quelle dei ragazzi, con i loro tratti somatici e i grandi occhi neri, nella gioiosa decadenza del centro storico, restituiscono l’incanto di uno sguardo lieto che resiste all’avvilimento della storia; la vince, la storia, con l’inatteso furore e con la tenerezza di chi ha un posto nel mondo.”

La mostra è visitabile dal 27 settembre all’8 novembre tutti i giorni, compresa la domenica, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00 (ingresso gratuito).