Per una serie di rapine nel Nord e Centro Italia, una anche con ostaggi, i carabinieri di Ascoli Piceno hanno eseguito questa mattina all’alba 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere e due agli arresti domiciliari per associazione per delinquere finalizzata a compiere una serie di colpi ai danni di banche.
Una decima persona è per il momento irreperibile. I dettagli dell’operazione, ribattezzata ‘Robbery Tour’, sono stati illustrati in una conferenza stampa dal comandante provinciale Ciro La Volla.
In carcere, su ordine del gip Giuliana Filippello, sono finiti Damiano Castelli, 23 anni; Salvatore Castelli, 21; Vincenzo Florio, 39; Antonio Giuseppe Florio, 22; Antonio Davide Florio, 29; Angelo Ottavio Isaia, 44 anni, e Rosaio Astorina, di 36, quest’ultimo di Giarre, mentre gli altri sono tutti catanesi. Agli arresti domiciliari sono finiti Emanuel Catania, 26 anni, catanese, e Andrea Mazzarino, 29 anni, di Giarre. Il decimo uomo, sfuggito alla cattura, sarebbe uno degli autori della rapina all’Unicredit di San Benedetto del Tronto, durante la quale gli ostaggi vennero minacciati con un cutter e alcuni presi a schiaffi.
Alla banda si addebitano anche due tentativi di rapina ai danni di altrettanti istituti di credito a Taggia (Imperia), il 29 settembre scorso, e a Marcon (Venezia) il giorno successivo. Dopo aver tenuto sotto stretta osservazione per più giorni i movimenti del gruppo, il 14 ottobre, a San Lazzaro di Savena (Bologna), i carabinieri di Ascoli e quelli di Bologna sono riusciti a sorprendere in flagranza di reato quattro rapinatori, dei 10 interessati dalle ordinanze eseguiti oggi, mentre stavano compiendo una rapina all’interno della locale agenzia della Unipolbanca.
Secondo gli investigatori, a capo del gruppo ci sarebbe Vincenzo Florio. In casa sua è stato ritrovato un quadro a dimensione naturale di Tony Montana, il personaggio interpretato da Al Pacino nel famoso film ‘Scarface’.
Le indagini del Nucleo investigativo del Reparto operativo, coordinate dalla Procura di Ascoli Piceno, sono scattate in seguito alla rapina del 27 agosto 2015, con il sequestro di 21 persone, ai danni dell’Unicredit, agenzia di Porto D’Ascoli del Comune di San Benedetto del Tronto, per un bottino di oltre 115.000 euro, commessa da tre rapinatori, di cui uno con viso travisato. Il modus operandi, poi riscontrato in altri episodi, era caratterizzato dal sequestro di persona sia degli impiegati che della clientela presente e quella che affluiva. In particolare i banditi si accertavano che tutti avessero posato i loro cellulari e le chiavi delle auto in loro possesso, così da potersi muovere con maggior sicurezza nelle fasi successive, ovvero aspettare che i timer delle casseforti e del bancomat si sbloccassero, con un tempo di attesa di oltre un’ora, con le persone rinchiuse in un ufficio sotto la minaccia di taglierini. Nel corso delle indagini, grazie anche alle audizioni delle 21 persone sequestrate e alla visione dei filmati, gli investigatori sono risaliti a un gruppo di giovani pregiudicati, tutti originari della provincia di Catania, alcuni dei quali già con precedenti penali specifici. La successiva attività di intercettazione sviluppata su alcune utenze cellulari nella disponibilità degli indagati, ha consentito di iniziare a tracciare i loro movimenti, rintracciandoli in diverse località del territorio nazionale, soprattutto del nord, dove perpetravano la rapina sempre con lo stesso modus operandi, ovvero il sequestro degli impiegati e clienti presenti all’interno dell’agenzia, in attesa dell’apertura delle casseforti.