Operai morti nella diga Furore di Naro: indagati datore lavoro e dirigente regionale Dipartimento acqua e rifiuti (ft e vd)


Gaetano Valastro, 52 anni di Catania, dirigente regionale del Dipartimento acqua e rifiuti presso l’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità e Francesco Mangione, 53 anni di Raffadali, titolare della ditta che si occupa di manutenzione degli impianti della Diga Furore di Naro (e datore di lavoro delle vittime), sono indagati del reato di omicidio colposo per aver provocato la morte di Francesco Gallo, 61 anni di Naro e Gaetano Cammilleri, quasi 56 anni (li avrebbe compiuti il mese prossimo) di Favara, in quanto avrebbero violato le norme per la prevenzione degli infortuni consentendo alle due vittime di operare nell’opera di manutenzione ordinaria di una torre di controllo della diga Furore di Naro e senza adottare i sistemi di protezione previsti per legge.

I vigili del fuoco del Saf
Il corpo di uno dei due morti nella bara
Il corpo di uno dei due morti
Il luogo della tragedia
Uno dei cadaveri riportati sulla terraferma
Francesco Gallo

In particolare, viene contestato ai due indagati di aver consentito che Gallo e Cammilleri fossero trasportati da un montacarichi (non idoneo per trasportare persone) e non da un apposito cestello realizzato secondo le norme di sicurezza.
L’intera area interessata dal tragico e gravissimo episodio è stata sequestrata ad opera del sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, Salvatore Vella che coordina le indagini.

La tragica giornata odierna è stata ricostruita così dalle agenzie di stampa:
Due operai, di 61 e 56 anni, sono morti dopo essere precipitati da un’altezza di 32 metri, finendo dentro il cosiddetto sovrappieno della diga Furore, a Naro, nell’Agrigentino; una sorta di vasca a forma di imbuto, usata per lo stoccaggio delle acque, ma che sarebbe stata vuota.
A perdere la vita sono stati Francesco Gallo, 61 anni compiuti giovedì scorso, di Naro, e Gaetano Cammilleri, di Favara, che avrebbe compiuto 56 anni tra meno di un mese. I due tecnici stamattina erano giunti alla diga Furore per effettuare dei lavori di manutenzione agli impianti idrici. A provocare l’incidente mortale – ma le indagini dei carabinieri di Naro sono appena all’inizio – sarebbe stato il cedimento del montacarichi sul quale si trovavano i due. Un montacarichi probabilmente non tarato per sollevare due persone.
Sulla vicenda la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti. L’indagine è coordinata dal pm Salvatore Vella. Le salme dei due lavoratori sono state recuperate dal nucleo speciale del “Saf” dei vigili del fuoco di Agrigento. Alla Furore, fino alle 14, visto che il recupero delle salme non è stato affatto semplice, hanno lavorato tre squadre di pompieri.
I sindaci di Naro e di Favara, Lillo Cremona e Anna Alba, hanno proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali.
“Non si può morire così – ha detto Cremona -. Il luogo di lavoro dovrebbe essere un posto sicuro. Spero che non si sia trattato di negligenza”.
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha detto che “chi ha delle responsabilità deve pagare” e che nominerà immediatamente una commissione regionale d’inchiesta per accertare le responsabilità “perchè non si può morire di lavoro”.
Per le segreterie provinciali di Cgil e Uil bisogna “fermare le stragi. Prevenzione e sicurezza vengono prima di tutto”.