I carabinieri hanno arrestato a Messina, G .G. e P. G., rispettivamente padre e figlio di 68 e 35 anni, sorpresi con un piccolo arsenale nascosto nella loro abitazione a San Filippo Superiore.
Le armi sono state scoperte durante una perquisizione domiciliare che ha permesso di appurare dapprima delle irregolarità nella custodia di due fucili regolarmente denunciati.
Uno di questi, infatti, invece di essere chiuso all’interno di un apposito armadietto blindato come previsto dalla legge, era tenuto dietro ad una porta, appoggiato al muro, a portata di mano. Nel corso dell’operazione, con la quale i militari hanno controllato palmo a palmo tutto l’appartamento, sono poi state trovate altre armi che, a differenza delle prime, non erano state denunciate ed erano quindi illegalmente detenute.
In particolare, dentro un capanno per gli attrezzi c’erano altri tre fucili di cui uno di costruzione artigianale. Una vera e propria arma clandestina, composta da un tubo di piccolo diametro assemblato con un calcio in legno fatto a mano ed un meccanismo di scatto rudimentale, ma funzionante.
Nascoste in più punti all’interno dell’abitazione, inoltre, i militari hanno trovato delle munizioni e cartucce per fucile, circa cinquecento, suddivise per i vari calibri delle armi presenti in casa ed alcune di genere vietato.
All’interno di un mobile dentro casa, invece, è stato rinvenuto un revolver a salve al quale era stato rimosso il tappo rosso all’estremità della canna.
Tutto il materiale è sequestrato, mentre padre e figlio sono stati arrestati con l’accusa di detenzione di arma clandestina e detenzione illegale di armi e munizioni.