“Un provvedimento di altri tempi perchè non fa altro che criminalizzare nei fatti una libera associazione, prevista dalla Costituzione italiana. Quanto portato avanti dalla Commissione parlamentare Antimafia finisce con l’identificare l’istituzione con la criminalità. E questo lo riteniamo un atto illecito”.
“Il Grande Oriente d’Italia non è segreto, nè riservato – ha spiegato Bisi -. Le nostre attività sono note. Come noti sono, ad esempio, i dirigenti e le nostre sedi. Cercando su Internet è possibile trovare ogni informazione, scaricare le nostre pubblicazioni. Oggi siamo arrabbiati perchè abbiamo subito un provvedimento ingiusto. Un provvedimento che sentiamo come una ferita nel nostro cuore”.
Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia è poi intervenuto sul sistema di controllo interno alla stessa comunione e alle logge. “Abbiamo ispettori circoscrizionali, abbiamo un controllo associativo. Sia chiaro – ha aggiunto Stefano Bisi -: non siamo pubblici ministeri. Non possiamo fare perquisizioni, non possiamo andare a controllare i conti correnti. Non siamo forze dell’ordine. Il nostro è un controllo associativo come quello di diverse associazioni. Noi, tuttavia, rispetto ad altri abbiamo carichi pendenti e casellario giudiziale dei nostri iscritti. E non credo che tante altre associazioni quando viene presentata una domanda facciano allo stesso modo”.