Mamma avvelena le due figlie e urla: “Fatemi morire”

“Fatemi morire”. Sono le prime parole che Giuseppa Savatta, la madre che ieri a Gela ha ucciso le figlie di 9 e 7 anni, ha detto ai medici in ospedale dove e’ stata ricoverata dopo aver cercato di suicidarsi.

“L’ho fatto per il bene delle mie figlie, per non farle soffrire”, ha spiegato allo psichiatra.

Era certa che il marito l’avrebbe lasciata, a conclusione di un rapporto di coppia assai difficile. Ma l’uomo, Vincenzo Trainito, pur ammettendo l’esistenza di dissidi familiari, avrebbe detto che una rottura netta con la moglie non era nelle sue intenzioni, anche se più volte minacciata nei momenti d’ira.

I vicini li avrebbero sentiti litigare spesso. Lei, laureata in lettere, aveva ricevuto un incarico annuale come insegnante di sostegno all’istituto comprensivo Ettore Romagnoli. Lui, ingegnere edile con studio in piazza Umberto, insegna all’istituto tecnico per geometri “Ettore Maiorana”.