Mafia, sequestro record: sigilli a casa, terreni e autovetture, valore 11 milioni di euro

Beni per un valore equivalente superiore a 11 milioni di euro sono stati sequestrati dai finanziari del Gico e dai carabinieri, a conclusione di indagini patrimoniali coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, a Giacomo Gabriele Stanzù, 57 anni, attualmente detenuto, e ai suoi congiunti.

Giacomo Gabriele Stanzù


Secondo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia Stanzù, condannato a 14 anni per omicidio aggravato dal metodo mafioso, sarebbe stato in contatto con esponenti della famiglia mafiosa di Enna e di Gela, in particolare con Daniele Emanuello, morto nel 2007 in un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine che stavano per catturarlo.
Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Enna, riguarda il sequestro di 349 ettari di terreno, 8 fabbricati, 10 autovetture e diversi conti correnti postali e bancari.
Nel dettaglio:
a Piazza Armerina, Aidone e Assoro, a conclusione di articolate attività investigative patrimoniali, svolte congiuntamente dai Finanzieri del Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Caltanissetta e dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Enna, coadiuvati nelle fasi esecutive dai colleghi della Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina – è stata data esecuzione al decreto di sequestro ai fini di confisca di attività economiche, beni mobili e immobili, assicurazioni e conti correnti postali e bancari, emesso dal Tribunale di Enna, a carico di:
1. Stanzù Gabriele Giacomo, nato a Capizzi, il 05.07.1960, detenuto; e dei terzi congiunti:
2. Buttaccio Tardio Elisabetta, nata a Nicosia, il 20.05.1987;
3. Stanzù Domenica, nata a Capizzi, l’01.09.1965;
4. Stanzù Benedetta, nata a Capizzi, l’11.05.1963;
5. Stanzù Nicola Antonino, nato a Capizzi, il 12.07.1977;
6. Conti Mammamica Carlotta, nata a Enna, il 21.12.1976.
Il provvedimento a carico di Giacomo Gabriele Stanzù – già arrestato, in data 30.11.2011, in virtù di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Caltanissetta nell’ambito di procedimento penale per il delitto di omicidio aggravato dal metodo mafioso – e dei terzi congiunti elencati, ha interessato il sequestro di 349 ettari di terreno, 8 fabbricati, 10 autovetture e diversi conti correnti postali e bancari, per un valore equivalente superiore a 11 milioni di euro.

Nell’ambito dell’attività investigativa assumevano particolare rilievo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, acquisite tra il giugno 2011 e il maggio 2012, dalle quali emergono qualificati contatti tra lo Stanzù e l’organizzazione mafiosa denominata cosa nostra ed in particolare con la famiglia di Enna, oltre che con soggetti della malavita gelese ed in particolare Emmanuello Daniele almeno a far data dal 1998; tali acquisizioni hanno dimostrato la sussistenza di idonei elementi indiziari strumentali ad un giudizio di pericolosità sociale qualificata ascrivibile allo Stanzù, quale appartenente ad associazione mafiosa.
Il Tribunale di Enna – Misure di prevenzione, riunito in camera di consiglio, pienamente concordando con l’impianto accusatorio della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, determinava l’odierno provvedimento e la successiva immissione degli stessi in regime di amministrazione da parte dello Stato.

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