Le sedute del consiglio comunale di Gela sono diventate una esplosiva vetrina del variegato malessere della citta’ per via delle costanti manifestazioni di protesta portate in aula da gruppi di cittadini esasperati dai loro problemi. Si va dalla mancanza di lavoro alla precaria distribuzione idrica, dalla soppressione di servizi di assistenza domiciliare e trasporto per disabili e anziani, al mancato avvio della refezione scolastica, agli sfratti degli occupanti abusivi di case popolari, alle cattive condizioni di vivibilita’ nei quartieri di periferia. Ieri sera, l’ennesima eclatante manifestazione. Sono tornati a protestare in aula i 28 ex dipendenti della Tekra, l’azienda che gestisce la raccolta differenziata dei rifiuti in citta’. Assunti con contratto a termine sotto la campagna elettorale delle “comunali 2015”, sono stati licenziati subito dopo le elezioni. Dicono che il lavoro ci sarebbe comunque e chiedono di essere assunti a tempo indeterminato. Quattro di questi operai, esasperati, hanno scavalcato una finestra al secondo piano del municipio raggiungendo la pensilina sovrastante l’ingresso dell’edificio da dove hanno minacciato di buttarsi giu’ se il sindaco, Domenico messinese (M5s) non li avesse ricevuti. La protesta e’ cessata dopo l’intervento delle forze dell’ordine e solo quando Messinese ha deciso di incontrare una delegazione dei dimostranti. Il primo cittadino ha promesso di chiedere la mediazione del prefetto per istituire un apposito tavolo di confronto con azienda e sindacati. Ma l’attivita’ dell’amministrazione comunale “pentastellata” stelle e’ contestata dalle opposizioni e persino dal gruppo dei “cinque stelle”, che, con un documento assai critico, l’ha pubblicamente giudicata “non coincidente con i principi programmatici del Movimento stesso”.