Tangenti a Campobello, fermato anche il dirigente Utc; è accusato dall’impiegato arrestato: ” Mazzetta da 3000 euro da dividere”

Una mazzetta da tremila euro da consegnare davanti la piazzola di sosta sita di fronte la ditta Omnia srl, in contrada Bugiades, a Licata. Con i carabinieri a filmare l’intera scena. Oltre che intervenire.
E’ stato incastrato così, Francesco La Mendola, 48 anni, nato a Canicattì, residente a Licata e occupato al Comune di Campobello di Licata.
Lavaorava all’Ufficio tecnico, come voluto dall’attuale sindaco Picone e come voluto dall’ex sindaco poi deceduto Lillo Gueli. Breve interregno, all’ufficio turismo, con la sindacatura di Michele Termini.
Insieme a La Mendola è stato fermato stasera, intorno alle 20 e dopo un lungo interrogatorio, il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, Giuseppe Nigro, 48 anni, che non era stato catturato subito sol perché all’appuntamento per intascare i soldi non era presente. Ma stasera è stato posto in stato di fermo con l’accusa di concussione in concorso. Lo accusa La Mendola: “La tangente era da dividere. E’ lui che mi ha mandato all’appuntamento con i titolari dell’azienda, per prendere documenti. Invece c’erano i soldi”
L’uomo ha subito, come la Mendola, la perquisizione di casa, presenti moglie e suocero, e ufficio, sequestrato computer e carte ma soprattutto, è stata acquisita la documentazione relativa alla convenzione tra il Comune di Campobello e la Omnia srl che si occupa di smaltimento rifiuti, anche speciali.
Ecco l’appalto da oleare. Nel senso che per facilitare i pagamenti delle commesse bisognava pagare una tangente. Con i carabinieri (coordinati dal Pm Carlo Cinque) del col. Rodrigo Micucci e del cap. Luca Armao,felini, pronti ad intervenire ed arrestare. E in questo caso c’erano da accelerare i pagamenti degli interventi fatti da Omnia srl. Una convenzione partita con importi bassi (8000 euro) lievitati sino a centomila euro per interventi straordinari.
Già, la Omnia srl di Licata i cui titolari Angelo Incorvaia e Valerio Peritore, protagonisti dell’odierna vicenda giudiziaria con le loro denunce, vennero a loro volta arrestati nel giugno scorso nell’ambito dell’inchiesta Giano bifronte condotta dalla Guardia di finanza.

Angelo Incorvaia e Valerio Peritore


Entrambi gli amministratori, qualche giorno dopo, vennero scarcerati dal Tribunale della libertà che annullò la misura cautelare per mancanza di indizivsu istanza del legale di fiducia, avv. Giuseppe Barba.
Il blitz, eseguito dalla Guardia di Finanza e coordinato dal sostituto procuratore Andrea Maggioni, è scattato lo scorso 21 giugno e riguardava l’ipotesi di un sistema corruttivo – nascosto sotto finte consulenze – per accedere legittimamente ai prestiti erogati dall’Irfis.
Domattina alle 9, il Gip del Tribunale di Agrigento, Alfonso Malato deciderà se convalidare o meno l’arresto di La Mendola.