Dopo lo sfogo del Cardinale Francesco Montenegro, vista la grave situazione della Cattedrale di Agrigento, che di giorno in giorno continua a scivolare giù, ma anche la preoccupazione per il rischio sgombero, dei residenti nelle vie ai piedi del Colle San Gerlando, la comunità ecclesiale di Agrigento ha pensato di organizzare una “marcia silenziosa di indignazione e sensibilizzazione per il colle di Agrigento e il suo centro storico”.
Con partenza da Via Imera, la marcia ha attraversato la via XXV Aprile, la via Gioeni, la via Plebis Rea, piazza Bibbiria, e si è conclusa in piazza don Minzoni davanti la Cattedrale di Agrigento con la preghiera di don Franco.
In prima fila il cardinale Francesco Montenegro, con un gruppo di giovani ragazzi con uno striscione che recita: “San Gerlando proteggi la nostra città”.
Dietro il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, seguiti dai tanti cittadini, che hanno scelto di scendere in piazza per farsi sentire, a pochi giorni dalle elezioni regionali in Sicilia, da quella politica che per troppi anni ha fatto solo promesse, ma che adesso forse è arrivato il momento di metterci la faccia, e risolvere velocemente il problema ed eliminare i rischi a cui sono sottoposti i cittadini.
I ritardi, causati anche dalla mancata convergenza sugli interventi da attuare, da parte dei tecnici coinvolti per l’elaborazione dei progetti, devono essere recuperati.
La Cattedrale deve essere restituita alla città di Girgenti, non può, essere abbandonata a se stessa. Un grido d’allarme, al quale hanno partecipato anche la ConfCommercio, i sindacati Cisl e Uil, il Fai Agrigento, l’Associazione Mareamico, il movimento civico “Agrigento Punto e a Capo”. A prendere le distanze dalla marcia l’Ami, l’associazione manager immobiliare, che ritiene la marcia “strumento per scopi politici”. La presidente nazionale AMi, Gabriella Miceli, in una nota scrive: “Siamo indignati, l’arcivescovo dovrebbe annullare l’iniziativa e rinviarla a dopo le elezioni. Chi ha voluto nuocere oggi con questi atti vergognosi ha solo ancora creato un danno agli Agrigentini per bene”.