Agrigento, Tuzzolino Live: “Tangente dell’arch. Baldo per ex sindaco De Rubeis. Bando di gara fatto apposta per noi’”

Parla in aula, il pentito agrigentino, Giuseppe Tuzzolino, proprio in questo momento sta effettuando la sua deposizione. Tuzzolino è  nell’aula-buker del carcere di Petrusa, ad Agrigento, chiamato a raccontare la sua verità su massoneria e presunta “cricca” di Lampedusa trascinata a processo dalla Procura della Repubblica di Agrigento.

Tuzzolino rivela: “A Lampedusa volevamo esportare il sistema truffaldino delle sanatorie false già sperimentato a Palma di Montechiaro. Avevo rapporti con l’ing. Gabriele e l’ing. Sandro Orlando e, quest’ultimo, aveva buoni rapporti con Gabriele. avendo, tra l’altro, consapevolezza come tutto fosse illecito. Informai l’arch. Baldo e nella sede della società di quest’ultimo incontrammo gli amministratori di Lampedusa. Alla riunione erano presenti l’allora sindaco Bernardino De Rubeis, l’ing. Gabriele, l’arch. Giancone, l’ing. Orlando e l’arch. Deborah La Carrubba oltre al mavioso Vetro. Fu l’ing. Sandro Orlando a fare le presentazioni”.

“Con la collaborazione di Gabriele si stava pensando a creare un bando tale da vincere noi. Il bando lo preparammo noi e con prezzi altissimi, inaccettabili. Ma Lampedusa accettò. L’ing. Gabriele a Lampedusa gestiva tutto. Il bando richiedeva requisiti che solo noi avevamo. Lampedusa accettò. tutto esplicitato. Trucchi compresi. Il bando doveva garantire noi ed escludere altre società. De Rubeis disse ‘E io che ci guadagno?’ e chiese il 20%”

“Baldo coinvolse il sindaco con altri utili provenienti da altri appalti. I soldi non andavano al Comune ma nelle tasche di De Rubeis. Giovanni Romiti, di Politecnica, preparò il bando. De Rubeis chiese subito 20 mila euro. Baldo ne diede 10 mila. Giancone e La Carrubba chiesero di progettare la piscina comuanale e i piani particolareggiati”.

“Il bando fu pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia dopo appena una settimana. Per riconoscere una parte all’ing. Orlando trasferimmo le pratiche nello studio di quest’ultimo in via Mazzini ad Agrigento”.

“Quando Giancone e Gabriele capirono la portata dell’affare decisero di fare tutto loro. E a noi non arrivarono le pratiche. Politecnica mando me per un chiarimento con Gabriele e mi feci fissare un appuntamento dal massone Castellino”.

“Facemmo una riunione tra fratelli massino, io, Orlando, Castellino, Giancone e Gabriele, nel tempio di Mandrascava. Capinno che Gabriele cambiò atteggiamento rispetto agli accordi. Gabriele pensava che volessi fregarlo. E tutti sapevamo che l’affare era illecito”

Tuzzolino continua la deposizione ma per la prima volta pronuncia la parola “non ricordo” circa un presunto incontro con Giancone e, forse, l’ing. Gabriele, al distributore Agip nei pressi Palma di Montechiaro.

“Alla fine il progetto se lo fanno solo loro insieme a Sandro Orlando. Le pratiche rimasero  a Lampedusa. Baldo tuttavia fu contento di questo ma se la prese con me. Anche il progetto piscina finisce nella mani di La Carrubba e Giancone e non a Baldo. Mi lamentai con Orlando e con Romiti”.

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