L’azienda Ecoface Industry srl , con sede in Campobello di Licata, il cui titolare è Calogero La Rocca Presidente di Confindustria Giovani Sicilia è autorizzata dal Dipartimento Regionale Rifiuti – Ass.reg.le Energia, a svolgere presso l’ impianto allocato nell’area industriale di Ravanusa Area del Salso ex ASI, attività di selezione automatizzata di messa in riserva, scambio e recupero rifiuti, provenienti da raccolta differenziata.
Ad ammassare i rifiuti differenziati presso tale impianto sono numerosi Enti locali della Regione Sicilia, tra i quali Agrigento, Canicattì–Camastra, Casteltermini, Raffadali, Palma di Montechiaro, Campobello di Licata, Sommatino, Delia, Gela, Niscemi etc. i cui relativi costi d’esercizio sono a carico pertanto della collettività. L’impianto di Ravanusa fino al 29 aprile constava di n.12 lavoratori assunti a tempo indeterminato ai quali si aggiungono n.11 lavoratori, a contratto di somministrazione, forniti da Agenzia per il Lavoro, che vede l’Ecoface Industry utilizzatore di tale manodopera per le lavorazioni cui sopra indicate.
L’azienda per stroncare sul nascere la scelta dei lavoratori di aderirea Confael ha subito dopo licenziato un dipendente facendo comprendere quale sarebbe stato il clima d’ora in avanti. Altri lavoratori hanno subito spiacevoli contestazioni.
Con l’azione di sciopero i lavoratori e il sindacato Confael, rivendicano “ tutela e rappresentanza sindacale, rispettosa della volontà dei lavoratori, l’applicazione del CCNL FISE e non già quello in atto, in uso alle cooperative di servizi di pulizia, le buste paga dal 2018 al corrente anno per verificare retribuzioni, giorni presenza, orario di lavoro osservato, ferie maturate e non godute, lavoro straordinario, ed ancora, salubrità ambienti di lavoro , igienicità servizi sanitari spesso senza acqua, prevenzione e sicurezza, nonchè DPI adeguati alla pericolosità dei materiali , vedasi rischi di punture per la presenza di siringhe con potenziale esposizione a infezioni di varia natura . Nonchè da inquinamento ambientale, vista l’esposizione alle intemperie di notevoli quantità di rifiuti ammassati all’esterno dell’impianto.”
Nel 2018 aveva subito la stessa sorte sempre un altro un lavoratore a tempo indeterminato e dopo le medesime rivendicazioni, rimaste allora senza esito alcuno. La EcofaceIndustry srl , si tiene prudentemente non a caso sotto la soglia dei 15 dipendenti a tempo indeterminato, prassi oramai consolidata, dopo l’abolizione dell’ art.18 dello Statuto dei Lavoratori, grazie alla disciplina sui licenziamenti imposta con il Jobs Act da Confidustria.La Confael è l’unico sindacato nel settore di igiene ambientale, ad avere lottato, continua il segretario generale Manlio Cardella, in favore dei lavoratori aderenti e non, per migliorare le condizioni di lavoro e di sicurezza in tutti i cantieri di igiene ambientale nella provincia di Agrigento. Fanno testo le battaglie in favore dei lavoratori della SRRATO4AGEST, che regolamenta il servizio e nel cui Piano d’Ambito ricadono anche le attività di Ecoface Industry srl.Se dalle Alpi alla Sicilia vicende simili accadono frequentemente in tantissimi luoghi di lavoro, configurandosi oramai come la normalità; non è di certo normale che ciò accada alla EcofaceIndustry srl, iscritta alla White List della prefettura di Agrigento e che tutt’ora i lavoratori dell’impianto di Ravanusa sono destinatari di lettere di contestazioni con la prospettiva di potenziali licenziamenti. Non fanno bene a Confidustria, comportamenti similmente elusivi in danno dei decantati principi di etica e legalità oltrechè di antimafia. Occorre prendere atto che rappresentanza e rappresentatività non si assicurano con protocolli d’intesa di rito, bensì con chiare azioni di chi è chiamato alla responsabilità della rappresentanza di interessi collettivi, di imprese e lavoratori.”