Cammarata

Grande successo per la cena solidale dello Chef Filippo Cogliandro e dei ragazzi dell’Arca Onlus

Un successo di inclusione e solidarietà la cena che si è svolta ai Filici a Cammarata che ha visto come chef di eccellenza il calabrese Filippo Cogliandro e come camerieri i straordinari i ragazzi dell’ADS L’Arca onlus. Un binomio perfetto la delizia dei cibi dello chef Cogliandro con la dolcezza, la grinta, l’entusiasmo e la bravura dei nostri ragazzi speciali e unici che hanno tanto da insegnarci. Numerose le persone intervenute tra cui il sindaco di Cammarata Giuseppe Mangiapane, il sindaco di San Giovanni Gemini Dino Zimbardo e il sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino con alcuni membri delle loro amministrazioni.

L’evento è stato promosso dall’ASD L’Arca Onlus e dalla Cooperativa Sociale Santa Maria di Gesù, con il patrocinio del Comune di Cammarata, del Comune di San Giovanni Gemini, del Gruppo Storico Abatellis Branciforti Conti di Cammarata – Duchi di San Giovanni Gemini, dalla Fidapa Cammarata – San Giovanni Gemini, dalla Fondazione di comunità Agrigento – Trapani, dall’Associazione Solide Ali, da Slow Food Monti Sicani, dalla Comunità della Speranza, dalla ConfCooperative Agrigento.

I proventi della cena saranno devoluti a La Casa di Stefy, il centro diurno dove i ragazzi “speciali” possono svolgere tanti laboratori, come quello di ceramica e di cucina. Filippo Cogliandro ha dimostrato ancora una volta di essere lo “chef dal cuore d’oro” perché ha accettato immediatamente di fare inclusione e solidarietà e di essere il realizzatore dei deliziosi piatti di questa cena, rispondendo in modo affermativo al messaggio che Caterina de Santis, pilastro dell’Arca, gli aveva inviato per invitarlo. È impossibile non rimanere colpiti dalla sua storia e dalle sue scelte di vita. Quando poi lo si conosce dal suo sguardo trapela bontà, voglia di aiutare il prossimo, grande senso di responsabilità nella propria arte culinaria, ma anche di far stare bene chi lo circonda. La storia dello chef Cogliandro è veramente ricca di umanità e sensibilità. Inizia a fare lo chef circa trent’anni fa, mettendo passione e impegno, studio e attenzione, creatività e semplicità, in quello che fa. Segue l’eredità del padre Demetrio, imprenditore gambizzato per essersi opposto alla malavita, diventando uno chef testimone di legalità per i giovani, ambasciatore antiracket perché si oppone al pizzo e non ha paura di denunciare. Lo chef Cogliandro non è estraneo alla solidarietà, infatti organizza le cene, o come dice meglio lui, i pranzi solidali nel suo bellissimo locale l’A Gourmet L’Accademia, aprendo le porte ai bisognosi e agli ultimi e offrendo loro un pasto che restituisce loro anche una vera dignità di persone. Ma la voglia di inclusione dello chef Cogliandro non si ferma qui, infatti, nella sua cucina la maggior parte della brigata è formata da ragazzi che provengono dal Gambia arrivati in Italia con i barconi addirittura ancora da minorenni e che lui ha accolto come un padre, gli ha insegnato un mestiere ed è andato pure nella loro terra a conoscere le loro famiglie di origine, cucinando anche per il presidente del Gambia che lo ha voluto conoscere. Legata al territorio calabro, la cucina dello chef Cogliandro è maggiormente basata sul pesce, infatti, il suo locale è proprio sul mare reggino, ma vede presenti tanti prodotti a km zero, uno fra tutti il Bergamotto di Reggio Calabria che è stato il protagonista della cena solidale ai Filici.

Tra i piatti, tutti fantastici, delicato, ma al tempo stesso gustoso, l’antipasto Carpaccio di Pescespada zeste di Limone, Arancia e Bergamotto di Reggio Calabria. Il personale dei Filici ci si è messo subito a sua disposizione dello chef in cucina e ha seguito i ragazzi in sala conducendoli nel servizio con grande maestria. Un sottofondo musicale generato dal piacevolissimo sax di Salvatore Madonia ha allietato ulteriormente l’evento presentato da Vincenzo Scrudato. I ragazzi dell’ADS L’Arca onlus Maria Castiglione, Giuseppe Coniglio, Valeria Di Piazza, Antonino La Mendola, Maria Carmela Lo Re, Rosalinda Lo Scrudato, Roberta Lupo, Enzo Pizzuto, Domenico Russotto, Tonino Russotto, Rosolino Scrudato sono stati i veri protagonisti coinvolgendo tutti con quella purezza del cuore che solo le persone speciali possiedono, qualità condivisa con lo chef Cogliandro che ha ricordato come partecipare alle cene solidali sia ricevere tanto consapevoli di dare un proprio contributo a chi ha bisogno, che è la cosa più bella del mondo. Filippo Cogliandro è autore di un libro Io, Chef Per La Mia Terra dal cui titolo si evince l’amore per il suo territorio e l’impegno per promuoverlo. Presente anche la giornalista Food&Beverage Irene Catarella autrice della recensione sullo chef presente sul menu creato appositamente per l’occasione: “Il calabrese Filippo Cogliandro è stato definito lo ‘chef della legalità’ perché è un esempio per i giovani in quanto testimonia che è possibile dire No ai ricatti del pizzo e avere il coraggio di lavorare in piena libertà e denunciare la malavita. La sua cucina nasce dall’armonia tra emozioni profonde e vere, ricordi delle sue origini, grande determinazione, costante sacrificio, viscerale passione e geniale creatività. È uno ‘chef dal cuore d’oro’ sempre impegnato a fare solidarietà e a promuoverla concretamente e in prima persona”.