Nel 2023, i titolari di due strutture radiologiche operanti nel Distretto di Licata a Palma di Montechiaro e nel Distretto di Agrigento ad Aragona presentavano all’Assessorato regionale della Salute apposita istanza volta ad ottenere l’accreditamento istituzionale con riferimento alla branca di Radiologia. Nondimeno, l’Assessorato Salute, richiamando il D.A. n. 1017 del 16.10.2023, con il quale era stato approvato il documento denominato “Piano di valutazione del fabbisogno di specialistica ambulatoriale della Regione Siciliana – branca Diagnostica per immagini – Radiologia” rigettava le due istanze presentate dalle strutture radiologiche.
I titolari di dette strutture, con il patrocinio degli Avv.ti Rubino e Impiduglia, con due distinti ricorsi, impugnavano innanzi al TAR-Palermo, al fine di ottenerne l’annullamento, i provvedimenti di diniego. In particolare, detti legali rilevavano in giudizio che i provvedimenti impugnati fossero in contrasto con gli atti regionali di programmazione del fabbisogno dai quali si desumeva la necessità di un incremento del fabbisogno assistenziale ed altresì che il diniego dell’Assessorato non avrebbe potuto giustificarsi alla luce dell’asserito rispetto del tetto massimo di spesa.
Inoltre, gli Avv.ti Rubino e Impiduglia evidenziavano che l’impossibilità di ingresso di nuove strutture accreditate avrebbe determinato una condizione di oligopolio delle strutture già accreditate, le quali assorbirebbero tutto il bacino di riferimento in palese violazione del principio di concorrenza. Infine, i legali rilevavano che i provvedimenti di diniego erano stati adottati in violazione delle garanzie partecipative, atteso che l’Assessorato non aveva emanato il preavviso di rigetto prima della conclusione del relativo procedimento.
Ebbene, con sentenze del 19.12.2024, il TAR-Palermo, condividendo le argomentazioni difensive degli Avv.ti Rubino e Impiduglia, ha accolto i ricorsi delle due strutture radiologiche e, pertanto, l’Assessorato regionale alla Salute dovrà rideterminarsi sulle istanze di accreditamento presentate dalle strutture, tenuto conto dell’atto di programmazione le cui previsioni devono essere declinate a livello provinciale e distrettuale nel quale le nuove strutture aspirano ad operare, ed altresì nel rispetto delle regole procedurali.