Il Consiglio Comunale di Aragona, nella seduta del 12 novembre scorso, ha deliberato il conferimento della Cittadinanza onoraria all’arciprete Don Angelo Chillura: “Per aver contribuito con la sua infaticabile attività, iniziata ad Aragona nell’ottobre 2016, a valorizzare il patrimonio artistico del Comune di Aragona promuovendo, oltre al proficuo quotidiano impegno pastorale, diverse iniziative. Il Consiglio Comunale unitamente alla Giunta Comunale e onorata di poter partecipare con il proprio contributo al riconoscimento della Cittadinanza Onoraria all’Arciprete don Angelo Chillura che con le attività poste in essere ha contribuito alla crescita culturale di questa Cittadina, facendo scoprire opere ai più sconosciuti e dando sollievo attraverso l’opera pastorale ad ogni singolo cittadino di questa comunità”, si legge nella proposta di Delibera, approvata con voto unanime dai consiglieri comunali ed accolta da applausi dai numerosi aragonesi presenti in aula. Tra le molteplici iniziative poste in essere dal sacerdote, ricordiamo, per esempio, l’apertura del museo della Chiesa Madre e della Cripta del Rosario e la digitalizzazione dei registri dell’archivio storico della Chiesa Madre. Negli ultimi anni ha anche promosso, in sinergia con l’Amministrazione Comunale, il restauro di due chiese del centro storico: la Chiesa del Carmine (che verrà inaugurata il prossimo 24 novembre, alla presenza dell’arcivescovo Alessandro Damiano) e la Chiesa della Mercede.
Il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, nel suo intervento ha detto: “La sua missione pastorale e civile si è caratterizzata negli anni attraverso un impegno straordinario rivolta al bene comune, lavorando con spirito costruttivo e di pace all’interno della vita sociale del paese mostrando una forte dedizione, in particolare ai giovani, alle persone anziane ed ai più bisognosi. Lascia in eredità al nostro paese importanti opere per le quali la comunità aragonese esprime gratitudine. E’ motivo di grande orgoglio oltre che di ringraziamento ricordare la sua missione ed il suo operato durante il triste periodo di pandemia, quando si prodigò per effettuare un bilancio sui bisogni e sulle situazioni-problema legate al Covid, con lo scopo di fornire aiuti e risorse sotto le molteplici forme assistenziali”.
“Siamo qui a suggellare il riconoscimento dell’impegno profuso di Don Angelo che si è mostrato sin dal suo arrivo nella nostra città, uomo del dialogo, sempre dalla parte degli ultimi e delle persone in difficoltà e costruttore di pace – ha sottolineato la Presidente del Consiglio Comunale, Stefania Di Giacomo Pepe – Don Angelo è una Persona dedita alla concreta collaborazione tra le istituzioni, nell’affermare i bisogni della nostra società. Attento ai fragili, agli umili e attento al bene comune. Questo riconoscimento non è solo un atto formale, ma un gesto di profonda gratitudine, un riconoscimento verso un uomo che con il suo Ministero, ogni giorno, lascia un segno indelebile nella nostra comunità”.
I Consiglieri Salvatore Parello e Rosalia Gaziano, in una nota hanno voluto esprimere il loro ringraziamento ad: “Un uomo, un prete di altissima cultura, mai sfoggiata per il gusto di farlo ma sempre restituita sotto forma di servizio alla Chiesa che ama e serve con passione e dedizione. Sacerdote innamorato e promotore di associazionismo e dell’attivismo cattolico, sostenitore dell’impegno dei cattolici nei diversi ambiti della società e della politica come strumento di evangelizzazione e occasione per rendere dignitoso e vivo il territorio in cui opera. Si contraddistingue per il profondo silenzio che caratterizza gli uomini di pace e per la saggezza che gli permette di immergersi nel grande mistero di Dio e testimoniarlo a chi lo cerca con cuore sincero”.
Infine don Angelo Chillura ha ringraziato l’Amministrazione e il Consiglio Comunale per “l’attenzione e la delicatezza” che hanno avuto nell’esprimere il riconoscimento: “ Tanti pensieri mi vengono in mente- ha detto visibilmente commosso- vorrei partire da una coincidenza con il brano del Vangelo proclamato oggi; Gesù conclude il suo insegnamento dicendo così: “quando avete fatto il vostro dovere dite: siamo servi inutili”. Servi inutili sta ad indicare che quello che si fa lo si fa per pura gratuità, per il piacere di rendersi utili agli altri. Un atteggiamento di chi vuole fare cose in maniera generosa per il bene della comunità. È questa la motivazione che mi ha spinto in questi anni. Fin dal primo giorno ho usato la parola Noi aragonesi! Dovunque io vengo inviato a svolgere il mio servizio pastorale, ho il compito di incarnarmi in quella comunità. Ho fatto un cammino con gli Scout il cui fondatore Lord Robert Baden Powell, diceva: “Prova a lasciare questo mondo un po’ meglio di come l’hai trovato e quando arriva il tuo momento per morire, tu puoi morire felice nel sentire che in ogni caso tu non hai perso il tuo tempo ma hai fatto del tuo meglio”.